I musei della Sardegna contano ciascuno, in media, 3 mila visitatori l’anno, il numero più basso tra le regioni italiane, anche se con 254 siti l’isola offre un numero di punti d’accesso al sistema storico e culturale doppio rispetto alla media nazionale. Lo segnala la Cna regionale, in un’analisi della rete museale sarda: l’isola ha 1,6 punti d’accesso al sistema storico culturale ogni 10 mila abitanti.
Molti siti si trovano i borghi abbandonati o a rischio di abbandono. Soltanto 47 sono gestiti da privati, mentre l’83% dei siti museali pubblici è in mano agli enti locali, una percentuale più alta del 68% registrato a livello nazionale e anche del 58% delle regioni del Sud Italia. Dei 155 musei e gallerie d’arte sardi, 33 sono dedicati all’etnografia e all’antropologia, 28 all’archeologia e 19 all’arte moderna e contemporanea. Altrettanti propongono specifici temi e specializzazioni. Cna, che guarda al Pnrr e agli oltre 13 milioni di euro destinati alla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi della Sardegna, segnala un bando, in scadenza martedì prossimo, 15 marzo, che finanzia progetti per la gestione del patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei centri con meno di 5 mila abitanti.
“Sfruttare queste opportunità”, osservano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale di Cna Sardegna, “servirebbe a supportare anche il progetto dlel’amministrazione regionale di sviluppare sul territorio più distretti culturali attraverso intervento di recupero e restauro di monumenti e valorizzazione dei centri storici urbani, con le loro strutture edilizie e urbanistiche, recuperando in questo modo l’identità culturale dei luoghi”.