Per gli italiani, l’economia peggiorerà

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Italiani pessimisti sulla ripresa economica post pandemia. C’è incertezza e timore per il proprio futuro e una preoccupazione crescente nei confronti sia della gestione del nucleo familiare che verso la tenuta del sistema economico. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata da Eumetra per Inrete, società di consulenza in Relazioni Istituzionali e Advocacy.
    L’indagine, realizzata attraverso questionari online è stata condotta nel mese di febbraio su un campione di 1.524 intervistati tra i 18 e i 75 anni; un campione rappresentativo della popolazione italiana per genere (donne 51% e uomini 49%), età, livello di scolarità, area geografica e ampiezza del centro di residenza.
La situazione economica personale degli intervistati è insoddisfacente per circa 1/3 e con una visione di ripresa per l’anno corrente molto pessimista: il punteggio di soddisfazione media è di 5.9 su una scala di valore di 10 così suddiviso: 35% insoddisfatti (di cui il 14% gravemente), il 43% mediamente soddisfatti e il 22% soddisfatti. Anche pensando al futuro si registra un forte pessimismo: il 34% di chi si dice soddisfatto oggi, e il 78% di chi è insoddisfatto, teme un peggioramento delle proprie condizioni economiche
Dopo tanti mesi di incertezze e paure, i timori degli italiani sulla situazione economica e sociale del nostro paese mostrano un trend altamente negativo: Il 56% degli intervistati ritiene che la situazione economica del paese peggiorerà; soltanto l’8% ha dichiarato di ritenersi ottimista con margini di miglioramento. Per il 46% degli intervistati gli attori protagonisti della vita economica e sociale del paese che hanno dato e stanno dando il maggior contributo sono le piccole e medie imprese, al secondo posto il Terzo settore con il 36%. Il Governo si colloca al terzo posto con il 35%. Per il 53% degli italiani i partiti politici devono fare di più così come le banche, la cui azione è giudicata poco soddisfacente dal 46% degli intervistati.
Per quanto riguarda la ‘reputazione’, in cima alla classifica troviamo le aziende di turismo con indice reputazionale di 30 su 100; segue il settore dei trasporti con 28 su 100. Il posto più basso in classifica va alle squadre di calcio di serie A, per le quali solo l’8% della popolazione intervistata attribuisce una rilevanza allo sviluppo economico del Paese.
L’indagine conferma che non tutti gli intervistati sono pienamente informati sul tema ristori. Il 47% ritiene che un’azienda dovrebbe ricevere ristori perché ha perso fatturato a causa della pandemia, ma a condizione che fosse sana già precedentemente. Solo il 2% invece ritiene che il Governo non dovrebbe erogare alcun tipo di aiuto a nessuna categoria.
Per quanto riguarda infine la fiducia verso il mondo delle istituzioni, ottengono punteggi sopra la sufficienza solo le Forze dell’Ordine, Il Sistema Sanitario Nazionale e la Presidenza della Repubblica.