La Banca Popolare di Sondrio ha chiuso il 2021 con un utile netto più che raddoppiato a 268,6 milioni di euro (+152% rispetto al 2020), il migliore della storia dell’istituto valtellinese. Il Rose si è attestato all’8,9%. Nello scorso anno le erogazioni a famiglie e imprese del territorio sono ammontate a 4,8 miliardi, di cui circa un miliardo con garanzia statale. Il 2021, si legge in una nota, è stato caratterizzato da un “ulteriore miglioramento dell’asset quality” con un Npe ratio netto pari al 2%,7% rispetto al 3,7% dell’anno precedente. Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, il Cet1 ratio phased-in a fine 2021 era pari al 15,8%, un livello definito “robusto” dallo stesso istituto. La presentazione del nuovo piano industriale della Banca Popolare di Sondrio è in programma per fine marzo. “Nell’anno del 150esimo anniversario dalla fondazione, la banca valorizza al meglio il proprio percorso di crescita che ha condotto alla recente trasformazione in Spa avvenuta a fine 2021. Dall’ingresso nel 2014 nel Meccanismo di Vigilanza Unico europeo, abbiamo realizzato profitti netti complessivi per oltre un miliardo di euro con un Roe medio superiore al 5%, dimostrando di saper navigare sicuri in un contesto estremamente impegnativo e caratterizzato negli ultimi due anni dalla nota grave situazione pandemica”, ha commentato Mario Alberto Pedranzini, nella foto, Consigliere Delegato e Direttore Generale di Banca Popolare di Sondrio, che ha aggiunto: “Abbiamo affrontato la sfida del derisking, migliorando la qualità dei nostri attivi come testimoniato da un Npl ratio lordo sceso dal 14,2% al 5,8%; contribuito ai numerosi interventi di stabilizzazione del sistema bancario che si sono resi via via necessari, in particolare nel nostro Paese, con un esborso complessivo di quasi trecento milioni di euro. Soprattutto non abbiamo mai fatto venir meno il sostegno all’economia reale, attivando ogni misura per consentire a famiglie e imprese dei territori in cui operiamo di affrontare, in particolare negli ultimi anni, le ricadute economiche della pandemia”, ha concluso.