Il nuovo strumento che cambierà la tecnologia e il nostro metodo di comunicazione in rete, il metaverso, ideato da Mark Zuckerberg, ha già creato i primi problemi.
Il prodotto è stato aperto al pubblico di recente, tuttavia Meta, il mondo digitale su cui si basa il progetto, ha dimostrato di poter essere spiacevole e minaccioso tanto quello reale.
Una ragazza ha denunciato di essere stata palpeggiata all’interno del mondo, in una piazza principale che raccoglie gli utenti prima della connessione a Horizon Worlds. In aggiunta — ha raccontato l’utente — “C’erano altre persone presenti che hanno incoraggiato questo comportamento, facendomi sentire isolata”.
Messa al corrente dei fatti l’azienda ha simpatizzato con l’utente e ha spiegato che, per difendersi dai comportamenti aggressivi o spiacevoli di altri iscritti, è possibile attivare una funzione chiamata Safe Zone: l’opzione manifesta una bolla d’aria attorno al proprio personaggio, che non può essere penetrata da nessuno degli altri utenti né da ciò che questi dicono o fanno.
Un’opzione che, però, viene messa nelle mani della vittima, e non porta con sé delle soluzioni adeguate per punire i trasgressori.