Gli Stati si pronunceranno sulla “Tassonomia” il 21 invece del 12
Eric Mamer, portavoce capo della Commissione europea, sostiene che rappresentanti degli Stati membri si pronunceranno il 21 gennaio invece che il 12, sul complesso “atto delegato” della Tassonomia degli investimenti verdi dell’Ue, in cui la Commissione europea propone di includere, a certe condizioni, il gas e il nucleare.
Il motivo dello slittamento sembra essere legato al rientro dalle vacanze di fine anno, e il bisogno di più tempo per far ripartire tutte le attività delle istituzioni comunitarie. Ma a Bruxelles la vera ragione dello slittamento del voto viene vista soprattutto nell’opposizione, già attesa e comunicata dal neo ministro dell’ambiente, del nuovo governo tedesco all’atto delegato.
La notizia è stata riportata su Twitter anche dalla portavoce della Rappresentanza permanente della Germania presso l’Ue, Susanne Koerber. “Come governo federale tedesco, sottoporremo la nostra posizione alla Commissione europea nei prossimi giorni. Questa posizione includerà un chiaro ‘no’ all’inclusione dell’energia nucleare nella Tassonomia”, ha twittato la portavoce citando la Lemke.
La Tassonomia (i criteri di classificazione) è un regolamento Ue già approvato ed entrato in vigore nel luglio 2020. Il regolamento prevedeva che la Commissione proponesse successivamente una serie di misure di attuazione (“atti delegati”), in cui vengono elencate tutte le attività economiche nei diversi settori che sono giudicate “sostenibili” e possono perciò avere accesso agli investimenti verdi della Tassonomia.
La sostenibilità delle attività economiche è stabilita in base a sei obiettivi: due climatici (mitigazione del riscaldamento globale e adattamento alle sue conseguenze), e gli altri più generalmente ambientali, ovvero economia circolare e abbattimento dei rifiuti, protezione degli ambienti acquatici e delle risorse marine, prevenzione e controllo dell’inquinamento di aria, acqua e suolo, e infine protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
La Commissione aveva già presentato nell’aprile 2021 i suoi primi atti delegati riguardanti il clima, ma le attività economiche riguardanti l’energia nucleare e il gas fossile erano rimaste fuori, rinviando le decisioni su questi due comparti alla fine dell’anno. Il 31 dicembre scorso, in extremis, L’Esecutivo Ue ha presentato la sua proposta sul nucleare e sul gas, affermando che, a certe condizioni (anche temporali) possono avere accesso agli investimenti della Tassonomia verde.
Per quanto riguarda il nucleare, in particolare, la Commissione giudica “sostenibili” i progetti di estensione del ciclo di vita delle centrali esistenti, e non considera come un “danno significativo” all’ambiente la produzione di scorie ad alta radioattività, che non si sa ancora come gestire in piena sicurezza per le decine di migliaia di anni necessari al loro decadimento.
L’atto delegato proposto dalla Commissione deve essere ora “scrutinato” dal Parlamento europeo e dai rappresentanti dei governi. I Ventisette a loro volta, se hanno obiezioni, non possono modificare l’atto, solo respingerlo con una maggioranza qualificata di almeno 20 paesi, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Ue. Nel caso in cui non si raggiungano queste soglie, la Commissione potrà procedere all’approvazione finale dell’atto.
Oltre alla Germania, fra i paesi contrari all’inserimento del nucleare nella Tassonomia ci sono sicuramente anche Austria e Lussemburgo, probabilmente Spagna, Portogallo e Danimarca, e forse qualche altro paese. Troppo pochi per la maggioranza qualificata richiesta per fermare la macchina.