È stato approvato dall’Italia un emendamento per la messa al bando degli allevamenti di animali da pellicce. Una decisione storica che entrerà in vigore da prossimo 1° gennaio, mentre entro il 30 giugno gli ultimi cinque allevamenti italiani di visoni dovranno essere smantellati. Nel dettaglio, la Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento alla Legge di Bilancio 2022. Si tratta di un emendamento trasversale la cui prima firmataria è la senatrice Loredana De Petris e sottoscritto anche dai senatori Croatti, Perilli e Maiorino (M5S), Giammanco (Fi), Unterberger (Svp) che permetterà di salvare anche i 7.039 visoni riproduttori presenti a oggi negli ultimi cinque allevamenti in funzione fra Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo, dopo che per tutto l’anno in corso l’attività era stata sospesa dal Ministro della Salute per prevenire la diffusione di Covid da e verso gli animali. Agli allevatori saranno concessi indennizzi proporzionati alla numerosità dei visoni presenti, un contributo del 30% del fatturato registrato nell’ultimo ciclo produttivo, ed un contributo a fondo perduto massimo di 10.000 euro per la copertura delle spese di demolizione dei fabbricati e degli impianti oppure di quelle sostenute per la ristrutturazione e riconversione in attività agricola diversa dall’allevamento di animali. L’indennizzo non potrà essere maggiore di 3 milioni di euro per allevamento. Questo provvedimento è il traguardo finale di un percorso avviato lo scorso anno con l’inizio della epidemia di coronavirus anche negli allevamenti di visoni allevati per la produzione di pellicce. L’ordinanza ministeriale di temporanea sospensione degli allevamenti (ossia divieto di riproduzione dei visoni) sino al 31 dicembre 2021, di fatto, ha consentito di evitare la nascita di 40mila visoni altrimenti destinati a diventare pellicce, nonché di ridurre significativamente il rischio di formazione di nuovi focolai dopo quelli già intercettati in 2 allevamenti.