Si chiama Spike Ferritin Nanoparticle (SpFN), è il nuovo vaccino antiCovid sviluppato dagli scienziati del Walter Reed Army Institute of Research (WRAIR), e sembra aver dimostrato una buona efficacia durante gli studi preclinici. Lo sottolineano i ricercatori dell’Emerging Infectious Diseases Branch (EIDB), presso il WRAIR, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Science Translational Medicine per descrivere i risultati delle loro analisi. Secondo quanto emerge dalla dichiarazione degli autori, il vaccino suscita una potente risposta immunitaria, fornendo un’ampia protezione anche contro le varianti di preoccupazione di SARS-CoV-2 e altri coronavirus. SpFN, spiegano gli esperti, è un vaccino a nanoparticelle basato su una piattaforma di ferritina. Lo sviluppo di questa strategia di immunizzazione è parte di un piano pan-SARS, in grado di agire contro varianti preoccupanti e virus della stessa famiglia che potrebbero emergere in futuro. “L’accelerazione della pandemia – osserva Kayvon Modjarrad, direttore del ramo malattie infettive emergenti presso WRAIR – sottolinea l’emergente necessità di vaccini di prossima generazione che conferiscano un’ampia protezione contro le malattie da coronavirus. La nostra strategia è stata quella di sviluppare una tecnologia vaccinale in grado di offrire una protezione sicura, efficace e duratura contro più ceppi e specie di coronavirus”. Il team ha concluso le indagini precliniche e su modelli animali, e nell’aprile 2021 sono stati avviati i protocolli per la sperimentazione di fase uno sull’uomo. I risultati di questo step sono attesi per la fine del mese e potrebbero dimostrare l’efficacia di SpFN anche nella popolazione umana. “Questo vaccino si distingue nel panorama delle alternative contro Covid-19 – continua Modjarrad – la visualizzazione ripetitiva e ordinata della proteina spike del coronavirus su una nanoparticella multiforme può stimolare l’immunità in modo tale da tradursi in una protezione significativamente più ampia”. Il gruppo di ricerca ha anche sviluppato un candidato secondario, Spike Receptor-Binding Domain Ferritin Nanoparticle (RFN), che prende di mira una parte più piccola della proteina Spike. I dati di questo secondo studio sono apparsi pubblicati sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, dove emerge che questo vaccino offre potenzialmente una protezione simile contro una serie di varianti di SARS-CoV-2 e SARS-CoV-1. “RFN è più compatto e presenta alcuni vantaggi naturali nell’aumento della risposta immunitaria contro diversi coronavirus – afferma Gordon Joyce, biologo strutturale del WRAIR e coautore della scoperta – siamo ancora in fase di sviluppo di una strategia vaccinale pan-coronavirus”. “La minaccia di Covid-19 continua – conclude Nelson Michael, direttore del Center for Infectious Diseases Research presso WRAIR – il nostro investimento nello sviluppo di un vaccino di nuova generazione è un passo importante per le future minacce sanitarie”.