Trainato dall’effetto bonus casa e Superbonus 110%, il fatturato del comparto dell’edilizia nei primi otto mesi dell’anno ha registrato nell’Isola un incremento consistente, pari a quasi il 36% in più rispetto al periodo precedente alla pandemia, a fronte di un +30% nazionale. La Sardegna si piazza al terzo posto della classifica nazionale per incremento. Per le 23 mila imprese sarde di tutto il sistema ‘casa’, questo risultato si è tradotto in una liquidità superiore a 500 milioni di euro.
La nota stonata, però, resta la lentezza burocratica, che limita il settore, con norme e leggi che variano troppo spesso, assieme alla poca chiarezza nelle applicazioni e all’incertezza creata nelle imprese e nei cittadini.
Delle 23 mila attività totali, quasi 10 mila sono artigiane (44,7%): l’84,7% di queste ultime rientra nel settore delle costruzioni, mentre il circa 15% restante, in quello manifatturiero. Tutto il sistema casa regionale impiega 49 mila addetti, di cui oltre 22 mila occupati in realtà artigiane.
Il punto sulla situazione è stato fatto stamane a Cagliari, durante un convegno nazionale e regionale, promosso da Confartigianato Imprese Sardegna, cui hanno partecipato rappresentanti delle imprese, del Governo, delle istituzioni ed esperti sull’evoluzione del settore alla luce delle recenti modifiche delle leggi.In Sardegna le asseverazioni per il Superbonus 110% a novembre 2021 sono risultate complessivamente 2.391 per 412 milioni di euro di investimenti e 273 milioni di euro relativi lavori conclusi.
La presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, evidenzia, però, che nell’Isola “solo il 2% delle piccole e medie imprese è riuscito a intercettare questo tipo di incentivi”.
“Chiaramente, c’è qualcosa da variare e dobbiamo cercare di capire come limare alcune cose, per poi inserirne altre che consentano di utilizzare le misure al meglio”, osserva Lai. “Oltre a un rilancio dell’occupazione, ci sarebbe una riqualificazione urbanistica dei territori”. Secondo quanto è stato evidenziato nel report dell’Ufficio Studi di Confartigianato, negli ultimi 22 mesi caratterizzati dal Covid-19, da marzo 2020 a novembre 2021, sono nate complessivamente 1.453 nuove imprese delle costruzioni, il 10,2% delle oltre 14mila totali. Quello delle costruzioni, al netto delle start-up, cui non è ancora stato assegnato il codice Ateco corrispondente, è il terzo settore per numero di iscrizioni nel periodo pandemico.