(di Tiziano Rapanà) Ecco una buona notizia dal mondo vitivinicolo. Dal prossimo primo gennaio i vini Doc Sicilia saranno accompagnati dai contrassegni di Stato. Il nuovo sistema sarà gestito dalla Regione Sicilia, attraverso l’Istituto del vino e dell’olio (Irvo). Questo servirà a garantire qualità e autenticità ai prodotti. Ieri a Palazzo Orléans a Palermo sono state illustrate le caratteristiche e le modalità di gestione delle “fascette”. L’assessore regionale all’Agricoltura, Toni Scilla. il direttore dell’Irvo, Gaetano Aprile e il presidente del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, Antonio Rallo hanno spiegato da cima a fondo come funzionerà la cosa. Ve la riporto, in soldoni. L’Irvo si occuperà della gestione delle fascette: dagli ordinativi alle attività di magazzino fino alla distribuzione, con la registrazione dei movimenti. L’istituto è l’unico ente pubblico regionale con la funzione di organismo di controllo riconosciuto da Accredia, ente nazionale per l’accreditamento, che si occupa del controllo e della certificazione, oltre che per Doc Sicilia, anche per Dop e Igp. I contrassegni, stampati dall’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, garantiranno la tracciabilità di tutte le bottiglie con l’ausilio di alcune efficaci misure anti contraffazione. Il Consorzio di tutela vini Doc Sicilia ha adottato il sistema che è obbligatorio per i vini Docg, mentre è facoltativo per quelli Doc. Nel portale informatico dedicato ai controlli e alle certificazioni, l’Istituto regionale del vino e dell’olio ha inserito una sezione per i contrassegni, qui le ditte potranno richiedere le fascette. E ora spazio alle dichiarazioni. Per l’assessore Toni Scilla: “La certificazione del vino siciliano Doc è un passo avanti in termini di garanzia e sicurezza e deve avere la firma della nostra Regione, con questo contrassegno, che accompagnerà ogni singola bottiglia, garantiamo la qualità a tutela del produttore e del consumatore. Il governo Musumeci ha fatto una scelta importante, rimettendo in moto l’Irvo e oggi abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, a sottolineare il risultato del lavoro egregio fatto dal Consorzio, in piena sinergia con la visione del governo regionale e con il lavoro dell’istituto”. “La Doc Sicilia rappresenta – sostiene il direttore dell’Irvo, Gaetano Aprile – quasi l’86% del prodotto imbottigliato certificato della Sicilia e ha 491 imbottigliatori: questi numeri rendono l’idea di come la gestione dei contrassegni rappresenti una sfida complessa che il nostro istituto è pronto ad affrontare. Per andare incontro alle esigenze del settore servirà non solo un numero elevato di fascette ma bisognerà garantire anche tempi rapidi nella distribuzione”. Per il presidente del Consorzio di Tutela vini Doc Sicilia, Antonio Rallo, si tratta di un “passaggio importante e completa un percorso che consentirà di tracciare tutte le fasi della vita delle nostre produzioni. Del resto, la continua crescita della produzione di bottiglie Doc Sicilia, vendute in Europa e nel mondo, se da un lato rappresenta un successo che premia il lavoro delle aziende vitivinicole dell’isola, dall’altro non deve esporre al rischio di contraffazioni i consumatori ad un conseguente danno economico e d’immagine per i produttori”.