
I prezzi al dettaglio aumentano, tra carburanti e bollette a rimetterci saranno le spese dedicate ai regali natalizi. Il crollo previsto è di -230 euro a famiglia e una contrazione di spesa per complessivi 4,6 miliardi di euro.
A rivelarlo è Assoutenti, che ha realizzato uno studio per verificare le conseguenze dell’andamento dei prezzi, delle materie prime e dell’energia rispetto alle spese di fine anno degli italiani.
“Il giro d’affari legato al Natale, prima dell’emergenza Covid, raggiungeva in Italia quota 29 miliardi di euro, un tesoretto per il commercio e per l’economia messo ora in serio pericolo dalla situazione attuale del paese – dichiara il presidente Furio Truzzi (nella foto) – La crisi delle materie prime, unitamente ai prezzi di benzina e gasolio che costano quasi il 30% in più rispetto allo scorso anno, stanno avendo effetti pesanti sui listini al dettaglio certificati anche dall’Istat che registra una fiammata dell’inflazione. A ciò occorre aggiungere l’allarme bollette, con i pesanti rincari scattati ad ottobre ed i nuovi aumenti previsti a partire dal prossimo gennaio.”
“Un quadro che avrà senza dubbio ripercussioni sulle spese degli italiani per le festività di fine anno, e che potrebbe determinare un calo dei consumi per complessivi 4,6 miliardi di euro tra Natale e Capodanno”, aggiunge Truzzi.
In particolare, l’analisi di Assoutenti prende in esame la spesa di fine anno delle famiglie per alimentari, regali, pubblici esercizi e viaggi, analizzando le possibili ripercussioni sulla spesa delle famiglie per ogni singola voce.
Solitamente, per decorare le tavole tra Natale e Capodanno le famiglie spendono in totale 5 miliardi di euro (2,7 mld cenone della vigilia e pranzo di Natale, 2,3 mld cenone di Capodanno e pranzo dell’1 gennaio). Quest’anno, però, a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime (farine, grano, oli, latticini, ecc.) la spesa sarà ridotta. I rincari investiranno soprattutto i prodotti alimentari legati a queste feste, determinando così una possibile riduzione dei consumi del -5% rispetto 2019 e una contrazione di spesa pari a -250 milioni di euro.
Per quanto riguarda i regali, nel 2019 la spesa dei cittadini è stata di circa169 euro procapite, generando un giro d’affari di circa 9 miliardi di euro. In base allo studio di Assoutenti, la situazione attuale potrebbe causare una riduzione del budget destinato all’acquisto dei regali con una contrazione di spesa del -12% rispetto al 2019, e minori consumi per circa 1 miliardo di euro.
Inoltre, 715 milioni di euro è il valore che in totale circola per pranzi e cenoni di Natale e Capodanno al ristorante, considerato che 4,9 milioni sono gli italiani che trascorrono il 25 dicembre al ristorante (con una spesa da 270 milioni di euro) e 5,6 milioni i cittadini che posticipano al 31 dicembre (con una spesa pari a 445 milioni di euro). Alla luce di questo, la contrazione spesa per il comparto della ristorazione dovrebbe essere pari a -107 milioni di euro.
Infine, ci sono i viaggi fatti tra Natale e Capodanno. Questo settore vale complessivamente 13 miliardi di euro e coinvolge circa 18 milioni. Inoltre, quest’anno il Governo potrebbe limitare gli spostamenti.
Quindi, il rischio è che le famiglie taglino le spese correlate a viaggi e vacanze di fine anno, con un calo del -25% sul 2019 riducendo i consumi per 3,25 miliardi di euro.