A spiegare il fenomeno è la Coldiretti, la quale evidenzia che per le temperature sempre più elevate, in Puglia, Sicilia e Calabria si sperimentano e poi si avviano produzioni di banane, mango, lime ma anche frutto della passione, anona, feijoa e litchi
A causa delle temperature oramai fuori limite, le coltivazioni di frutta tropicale in Italia sono raddoppiate nell’arco di tre anni, la maggior parte delle quali nel Sud della Paese. A renderlo noto è la Coldiretti in occasione degli stati Generali dei florovivaisti italiani sul futuro verde delle città a Giarre (Catania).
Come luogo dell’iniziativa è stata scelta la Sicilia perché nella regione sono “più evidenti gli effetti della tropicalizzazione del clima che sta rivoluzionando l’agricoltura con il moltiplicarsi di eventi estremi e danni ma anche con l’arrivo di nuove colture, mai viste nel passato in Italia. Sempre più spesso nelle regioni del Sud prima si sperimentano e poi si avviano vere e proprie piantagioni di frutta originaria dell’Asia e dell’America Latina dalle banane al mango, dall’avocado al lime, dal frutto della passione all’anona, dalla feijoa al casimiroa, dallo zapote nero fino al litchi, per un consumo totale stimato in oltre 900mila tonnellate a livello nazionale”.
Coldiretti ha inoltre sottolineato che “quello delle piante tropicali Made in Italy è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Il 2021 in Italia è stato fino ad ora il dodicesimo anno più caldo della Storia da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800 con una temperatura superiore di 0,69 gradi rispetto alla media storica nei primi 10 mesi secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr”.
Questo fenomeno “esotico” è il risultato di tanti giovani agricoltori e della loro capacità di innovazione delle imprese agricole italiane per far fronte, in maniera costruttiva, ai cambiamenti climatici.