Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano (nella foto), ha approvato all’unanimità la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2021.
Tra i risultati più significativi, l’aumento di oltre 77 milioni del margine operativo lordo, determinato soprattutto dalle attività a libero mercato, in particolare la vendita di gas, servizi energia e trattamento rifiuti.
In forte incremento anche l’utile netto per gli azionisti, che in questo trimestre include gli effetti del riallineamento fiscale di taluni avviamenti. Nel mese di luglio è stato distribuito il dividendo per un importo pari a 161 milioni di euro, corrispondente a 11 centesimi per azione, in crescita del 10% rispetto allo scorso esercizio fiscale. Più in generale, i risultati dei primi nove mesi dell’anno del Gruppo Hera evidenziano una crescita non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto ai risultati 2019, ovvero prima della pandemia, al di sopra delle stesse attese del Piano industriale al 2024: in meno di due anni la multiutility ha conseguito più della metà della crescita prevista nel quinquennio del piano.
I ricavi sono stati pari a 6.424,3 milioni, con un rialzo del 31,0% rispetto ai 4.905,9 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, e in crescita in tutte le aree. In particolare, nei settori energy hanno inciso i maggiori ricavi per le attività di intermediazione, i maggiori volumi venduti di gas e l’aumento dei prezzi delle commodities energetiche, oltre al business dei servizi energia per le attività legate al bonus facciate e alle opere di efficienza energetica. In aumento anche i ricavi dei servizi a rete (sia regolati sia per conto terzi) e del settore ambiente, per la produzione di energia, i maggiori rifiuti trattati e l’aumento delle materie plastiche vendute. In crescita anche il margine operativo lordo (MOL) che aumenta di 77,1 milioni, con un rialzo del 9,6%, passando dagli 806,2 milioni dei primi nove mesi del 2020 ai 883,3 milioni del 30 settembre 2021. Incremento è legato alle performance delle aree energy, soprattutto grazie alla vendita di gas e al trading di energia, nonché alle attività nei servizi energia. Determinanti anche i positivi risultati registrati nel settore ambiente, in particolare nell’ambito del trattamento dei rifiuti.
Il risultato operativo sale a 470,8 milioni, rispetto ai 414,7 del 30 settembre 2020, con un rialzo del 13,5% (nonostante i maggiori ammortamenti e accantonamenti).
L’utile netto sale a 340,6 milioni, con un significativo rialzo del 39,2% rispetto ai 244,7 milioni dell’analogo periodo dell’anno precedente.
Nei primi nove mesi del 2021, Hera ha inoltre effettuato investimenti operativi per 377,2 milioni, in crescita di oltre il 13% rispetto ai 333,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con un focus importante sui progetti previsti anche in chiave green nel piano industriale. Gli investimenti sono stati destinati soprattutto a impianti, reti e infrastrutture, nonché agli adeguamenti normativi in ambito depurativo e fognario e all’installazione massiva dei contatori gas di nuova generazione.