In Italia la domanda di clienti si rafforza
I problemi inerenti alle catene di approvvigionamento continuano a pesare sull’industria europea ma nonostante il nodo supply chain l’Italia continua a correre e a ottobre oltrepassa Germania, Francia e Spagna con un miglioramento delle condizioni del settore manifatturiero.
In Italia si è infatti registrato un aumento della domanda dei clienti rispetto al mese passato, e l’ultima espansione dei nuovi ordini è stata la più veloce da giugno. Quindi, la produzione è di nuovo in forte crescita, a uno dei livelli più veloci della storia dell’indagine. Il Pmi dell’Eurozona scende invece ai minimi da otto mesi.
In Eurozona il pmi manifatturiero cala a 58,3. L’attività manifatturiera è forte nella zona euro ma le strozzature della catena di approvvigionamento e i problemi logistici hanno fatto salire vertiginosamente i costi degli input e limitato la crescita. Le interruzioni in corso dovute alla pandemia, insieme a una carenza di autisti di veicoli pesanti, hanno avuto come conseguenza la carenza di prodotti e hanno lasciato le fabbriche in difficoltà a causa della mancanza di materie prime necessarie. Pur essendo in ribasso però, resta comunque sopra la soglia di 50 che distingue la crescita dalla contrazione. “I produttori della zona euro hanno segnalato un peggioramento della situazione della catena di approvvigionamento ad ottobre, che ha frenato la crescita della produzione durante il mese”, ha commentano Chris Williamson, capo economista aziendale di IHS Markit.
“I tempi medi di consegna delle materie prime si sono allungati ad un tasso superato solo due volte in quasi un quarto di secolo di dati dell’indagine, poichè le aziende hanno riferito che la domanda, ancora una volta, ha superato l’offerta per un’ampia varietà di input e componenti”.
In Italia invece il pmi manifatturiero è la massimo da 4 mesi. Difatti, a ottobre il settore ha osservato un altro mese di crescita rapida. All’inizio del quarto trimestre, tuttavia, le interruzioni sulla catena di distribuzione continuano a ostacolare il settore. I tempi medi di consegna si sono allungati a un livello quasi record a causa della carenza di materiale e dei problemi legati ai trasporti, aggravando ulteriormente le pressioni inflazionistiche già a livelli senza precedenti. Nonostante questo, l’Indice Pmi di Markit del settore a ottobre è salito a 61,1 da 59,7 di settembre, segnalando il sedicesimo mese consecutivo di miglioramento dello stato di salute del settore.
L’ultimo valore è stato inoltre il maggiore da giugno e il terzo più alto mai registrato. “I problemi legati alla fornitura stanno senza ombra di dubbio rallentando ad ottobre la crescita del settore, con parecchie aziende manifatturiere che hanno notato di non essere state in grado di soddisfare qualche ordine a causa della carenza di beni, fattore questo che inoltre ha influenzato le aspettative della produzione dei prossimi 12 mesi”, spiega Lewis Cooper, Economist di Ihs Markit.
Però aggiunge: “In generale il settore continua complessivamente ad eccellere, malgrado la perdita di vigore della crescita della produzione rifletta principalmente quanto detto prima, mentre le vendite in corso rimangono forti. Detto ciò, con la domanda dei beni in aumento a livello globale, prima della fine dell’anno potremmo assistere a un impatto più significativo dei disagi di approvvigionamento sulla prestazione del settore manifatturiero in Italia”.
In Germania il pmi è al minimo in 9 mesi. I problemi correlati alla suplly chain restano un grande ostacolo per il settore manifatturiero tedesco, che si arresta a ottobre. L’indice Pmi manifatturiero scende il mese scorso a 57,8 punti dai 58,4 di settembre, sotto le attese degli analisti a 58,2 punti. “I livelli di produzione in tutto il settore manifatturiero sono sempre più bloccati per i colli di bottiglia nella gestione della supply chain – ha detto Phil Smith, Economics Director di Ihs Markit commentando i dati – secondo le imprese intervistate, il rallentamento nella produzione di auto sta trascinando verso il basso altri comparti dell’economia manifatturiera, poichè le imprese di quel settore scalano ordini arretrati per componenti e materiali”.
In Francia pmi cala per la prima volta da gennaio. La produzione manifatturiera si è ridotta per la prima volta da gennaio in Francia. L’indice destagionalizzato Pmi di Ihs Markit è sceso a 53,6 punti a ottobre, in calo rispetto ai 55 punti di settembre e al suo minimo da gennaio.
Infine, in Spagna il pmi è al minimo da 7 mesi. L’attività manifatturiera spagnola a ottobre è cresciuta più lentamente da marzo. L’indice Pmi Markit per la produzione è diminuito fino ad arrivare a 57,4 punti da 58,1 di settembre. A pesare sono sempre le interruzioni nella catena di approvvigionamento, oltre all’aumento dell’inflazione. Il dato resta in ogni caso al di sopra della soglia dei 50 punti, che indica un’espansione dell’attività.