Il Fondo Monetario Internazionale rivede le stime di crescita al rialzo per il bel paese nell’anno in corso, portando così l’Italia al 5,8%, 0,9 punti percentuali in più rispetto alle previsioni effettuate a luglio.
Secondo il World Economic Outlook, presentato in occasione delle riunioni Fmi/Banca mondiale, il debito pubblico italiano scenderà nel 2021 al 154,8% del Pil rispetto al 155,8% del 2020, scendendo anche il prossimo anno al 150,4%, fino a toccare il 146,5% nel 2026: risultato conseguito grazie alla crescita del Pil, dato che il deficit è atteso in aumento dal 9,5% del 2020 al 10,2% di quest’anno e al 4,7% nel 2022 (al 2,4% nel 2026).
La Nadef del Governo prevede un debito al 153,5% del Pil quest’anno e al 149,4% il prossimo.
Il Fmi ha anche ridotto la crescita mondiale per il 2021 a +5,9%, 0,1 punti percentuali in meno rispetto al +6% delle previsioni di luglio, mantenendo +4,9% per il 2022. “La bilancia dei rischi sulla crescita è al ribasso”, spiega il Fmi nel World Economic Outlook, a fronte di importanti disparità “nell’accesso ai vaccini e nelle politiche di sostegno” all’economia. Anche gli Usa rallentano la loro crescita più del previsto: il Pil nel 2021 è atteso a 6%, un punto percentuale in meno rispetto alle stime di luglio, mentre la crescita dell’Eurozona cresce a +5,0% per il 2021 (+0,4 punti percentuali) e +4,3% per l’anno seguente.