Paolo Savona: i modelli econometrici non tengono conto delle criptovalute

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I modelli econometrici di riferimento che si spiegano come vanno consumi, investimenti, esportazioni e spesa pubblica andrebbero ricalcolati perché non tengono conto delle criptovalute. È, in sintesi, il pensiero del presidente della Consob, Paolo Savona, nella foto, espresso in un’intervista al quotidiano L’Unione Sarda. “Uno dei problemi per cui le autorità non riscono a mettersi d’accordo, in particolare in Europa dove stanno studiando questo aspetto – spiega l’economista -, è dovuto al fatto che non si è ben capito quale sia l’economia delle cryptocurrency, intesa come teoria economica sottostante. Per regolare la moneta – ricorda Savona che oggi a Cagliari tiene una lectio magistralis su questo tema – sono stati necessari interventi di illustri studiosi, da Adamo Smith a Keynes a Milton Friedman. Io propongo un possibile schema teorico: se concordiamo sull’esistenza del problema – sottolinea Savona nell’intervista – è possibile assumere delle decisioni. Noi facciamo riferimento a modelli econometrici che ci spiegano come vanno i consimi, gli investimenti, le esportazioni, le importazioni e la spesa pubblica. Io dico che bisogna ricalcolare queste funzioni perché non teniamo conto delle criptovalute”. Secondo Savona “oggi le criptovalute creano un potere d’acquisto in chi le genera che divente un potere d’acquisto in concorrenza con quello degli operatori tradizionali”.