Da oggi Yahoo, la nuova ragione sociale di Verizon Media Group e della ex Oath, passa sotto il controllo del fondo di private equity, con il 10% delle quote che rimangono nelle mani degli azionisti di Verizon. Apollo Global Management ha infatti annunciato di aver completato l’acquisizione delle attività media di Verizon, operazione da 5 miliardi di dollari (di cui 4,25 miliardi di dollari in contanti e 750 milioni in interessi privilegiati) annunciata lo scorso maggio. “Si apre una nuova era per Yahoo”, commenta nella nota i cui viene annunciata l’operazione il ceo di Yahoo ed ex capo di Verizon Media Group Guru Gowrappan (in foto), che tra l’altro secondo alcune indiscrezioni potrebbe presto uscire dalla società. “La chiusura dell’accordo preannuncia un momento emozionante di rinnovate opportunità per noi come entità indipendente. Prevediamo che i prossimi mesi e anni porteranno nuova crescita e innovazione per Yahoo come azienda e marchio, e non vediamo l’ora di creare questo futuro con i nostri nuovi partner”.
I marchi Yahoo controllati dalla nuova Yahoo sono dunque, Mail, Sports e Finance, Aol e altri siti online specializzati, come TechCrunch, Makers, Ryot, Flurry ed Engadget. Ad oggi non sono ancora chiari i piani di sviluppo definiti da Apollo Global Management e se la società metterà sul mercato parti del business non ritenute strategiche. Secondo quanto comunicato da Apollo, Yahoo ha oggi 900 milioni di utenti attivi mensili a livello globale ed è attualmente il terzo portale internet più grande al mondo.
“Non potremmo essere più entusiasti di iniziare ad affrontare questo nuovo capitolo della storia di Yahoo”, afferma nel comunicato il partner Apollo Reed Rayman. “Intendiamo investire nella crescita dell’azienda, ampliando le offerte per i clienti e le opportunità commerciali, co l’obiettivi di incrementare la tech e di migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti”.
Business dal valore di 7 miliardi di dollari
Verizon Media ha chiuso il 2020 con un giro d’affari di 7 miliardi di dollari, in diminuzone del 5,6% rispetto al risultato del 2019. Nonostante gli ingenti investimenti messi in campo, Verizon già a fine 2018 aveva deciso di focalizzare la sua offerta sempre di più sul settore delle telecomunicazioni, anche in vista del lancio del 5G, e di ridimensionare la sua presenza nel settore del media. Proprio in quei mesi dal gruppo era uscito Tim Amstrong, il manager a cui era stato affidato il compito di integrare Aol e Yahoo per competere nel mercato della pubblicità digitale controllato da Google e Facebook. Sempre allora il marchio Oath, lanciato nell’estate del 2017 dopo l’acquisizione degli asset di Yahoo, era stato sostituito dall’attuale Verizon Media, brand sotto cui sono confluite tutte le attività media, pubblicitarie e tecnologiche del colosso delle tlc. E la divisione media era stata svalutata per 4,6 miliardi di dollari.
Nel 2019 Verizon aveva poi venduto la piattaforma di blogging Tumblr, mentrelo scorso novembre la stessa sorte è toccata a HuffPost, il celebre sito di news fondato da Arianna Huffington, passato a BuzzFeed. Da tempo si parlava inoltre di una possibile cessione della testata Yahoo! Finance.
È arrivato infine a maggio l’annuncio della vendita delle attività media al fondo Apollo.