Fa discutere il cartello affisso davanti a uno spazio recintato in un lido di Sant’Isidoro, lungo la costa del comune di Nardò (Lecce), con la scritta “Spiaggia per disabili”. Secondo Vito Berti, componente del coordinamento pugliese di Enil Italia, l’European network on independent living, “non è offensiva la parola disabili. Ma scrivere sul cartello ‘Spiaggia per disabili’ esalta il concetto della separazione di un gruppo di persone dal contesto generale, evoca una sorta di apartheid, disuguaglianza dagli altri gruppi. Il cartello, invece, deve contenere, oltre al pittogramma disabili, una breve frase nella quale si avverte che lo spazio delimitato deve essere lasciato libero al fine di facilitare la fruizione alle persone con disabilità”. Il cartello reca lo stemma civico e la dicitura Comune di Nardò. La vicenda, stigmatizzata anche dal deputato del M5S, Soave Alemanno, diventa un caso politico. “Vista la gravità del caso, presenterò un’interrogazione in commissione affari sociali proprio per fare chiarezza sul caso e chiedere la rimozione dei cartelli ritenuti offensivi e contrari alla legge”, annuncia la parlamentare pentastellata. “Quello che è accaduto lascia davvero senza parole – aggiunge – stando a quanto si desume dalle immagini che circolano sui social, sono stati piantati dei paletti che con una cordicella delimitano un’area della spiaggia, ma forse sarebbe meglio chiamarlo ghetto, dove un cartello ben in vista spiega che è riservata ai soli disabili. Voglio anche comprendere le buone intenzioni che ci sono dietro, ma è inaccettabile una cosa del genere. Le persone con disabilità hanno bisogno di ingressi facilitati in spiaggia, in tutte le spiagge e non di un’area isolata e recintata. Sarebbe interessante capire chi ha autorizzato una roba simile, e perché. I cartelli posizionati lungo l’area sono del tutto fuorvianti e discriminanti perché invece di indicare una possibilità di accesso facilitato destinata al pubblico e predisposta proprio per i disabili, sembrano siano utilizzati per descrivere un’area demaniale chiusa in cui non sono ammessi tutti i visitatori ma solo persone con determinate qualità soggettive. Episodi come questo, purtroppo, ci confermano nella necessità di portare avanti un impegno forte e deciso per superare stereotipi e pregiudizi insopportabili”. Risponde alle polemiche l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Nardò, Maria Grazia Sodero. “Chiarisco subito che i cartelli, che miglioreremo per rispettare la sensibilità di tutti, sono stati installati poiché della gente maleducata occupava quello spazio senza diritto mentre la delimitazione è un obbligo di legge, previsto per identificare l’area in concessione”, spiega. E precisa: “Quei cartelli sono stati installati su sollecitazione delle persone diversamente abili e degli accompagnatori, perché diversi fruitori della spiaggia sono poco attenti e non rispettano pedane, passaggi dedicati. C’è stato chi, a esempio, ha voluto stendere il proprio asciugamani sulla pedana in legno e poi si è rifiutato di spostarsi per far passare una persona con difficoltà di deambulazione”.