Tra Nike e Adidas c’è sempre stato uno scontro aperto, che potrebbe ora concludersi a causa di un terzo colosso: la cinese Anta. Nella classifica dei principali brand sportivi troviamo Anta, che ha svelato alcuni giorni fa durante un investor day la sua strategia “Lead to Win” per i prossimi due anni. La società auspica una crescita del fatturato annuo, passando dal 18 al 25% nei prossimi cinque anni. Si propone, inoltre, di voler superare Adidas come capitalizzazione. Il gruppo cinese ha chiuso il 2020 con un fatturato di 35 miliardi di yuan, i quali corrispondono a circa 4,5 miliardi di euro; Adidas invece, nello stesso anno, ha chiuso con 19,84 miliardi di euro. Bisogna anche considerare che nel 2019 l’azienda aveva fatturato 23,64 miliardi. Si è registrato quindi un calo.
Attualmente, Adidas risulta quotata per 74 miliardi di dollari; mentre Anta ha un valore di mercato di circa 64 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno il valore di Adidas è aumentato di circa il 39%, mentre quello di Anta è aumentato del 157 per cento. A parità di crescita si rileva un innalzamento più rapido della società cinese. Nel caso in cui ci dovesse verificare un sorpasso, Anta diventerebbe seconda solo a Nike e al suo valore di mercato di 256 miliardi di dollari.
Il business plan di Anta ha previsto investimenti per oltre 4 miliardi di yuan, ovvero 520 milioni di euro, nell’ambito di ricerca e sviluppo. In particolare, l’investimento andrà a concentrarsi su due categorie: corsa e basket, e il potenziamento anche nel settore dell’abbigliamento sportivo femminile. L’obiettivo è di raggiungere un fatturato di 20 miliardi di yuan (2,6 miliardi di euro) entro il 2025. Anta prevede investimenti per più di 400 milioni di yuan nel suo business digitale per raggiungere il 40% delle vendite online entro il 2025.
Secondo una ricerca di Hsbc citata da Quartz, nel 2020 il mercato sportivo in Cina valeva circa 46 miliardi di dollari, rappresentava quindi il 16% delle vendite globali. Entro il 2025, si crede raggiungerà i 93 miliardi di dollari. In questo caso andrà a occupare il 21% del totale globale. È necessario ricordare però che gli approvvigionamenti del cotone dello Xinjiang hanno coinvolto anche i brand sportivi internazionali, consentendo ai marchi cinesi di aumentare le loro quote di mercato. Si è stimato un calo nelle vendite di prodotti Adidas del 78% in aprile, quelle di Nike hanno segnato un -59%.