Nell’ultimo anno, il benessere mentale è peggiorato per il 44% degli italiani. Quattro italiani su dieci temono di non riuscire a tornare ad una vita ‘normale’. A rischio anche le relazioni sociali: il 17% della popolazione ha difficoltà a rapportarsi con gli amici con la stessa tranquillità dei tempi pre Covid e l’8% preferisce stare in casa piuttosto che frequentare gli amici. Sono questi, in sintesi, i risultati principali dell’Osservatorio “The World After Lockdown” di Nomisma-Crif che ha analizzato i cambiamenti di valori e abitudini degli italiani durante l’emergenza causata dalla pandemia.Negli ultimi 12 mesi si sono susseguiti sentimenti differenti: paura, responsabilità e speranza. Ma anche solitudine, incertezza e, ancora, voglia di ripartire e rinascere. Gli italiani sono passati dal timore del contagio – che spesso si è tradotto in paura dell’altro – alla voglia di riabbracciarsi presto.“Non stupisce, quindi, che nell’ultimo anno il 57% degli italiani -rileva Nomisma – abbia avuto un umore altalenante. Nonostante le preoccupazioni e i numerosi interrogativi sul futuro, gli italiani hanno dimostrato di essere capaci di reagire positivamente: 1 su 3 ha mantenuto un umore buono o eccellente per la maggior parte del tempo”. Non è però da sottovalutare, si precisa nello studio, la “forte pressione emotiva” a cui la popolazione è stata sottoposta. Sebbene gli italiani non abbiano permesso che lo sconforto prendesse il sopravvento, sono numerosi i segnali di ansia e stress che hanno portato ad un peggioramento complessivo del benessere mentale: a indicare tale situazione il 44% degli italiani, percentuale superiore addirittura a chi ha registrato un peggioramento del benessere economico, pari al 37%. Nello specifico, 9 italiani su 10 – dall’inizio della pandemia – si sono sentiti tesi, nervosi o irritabili (il 44% ha dichiarato di trovarsi in questa condizione con una frequenza molto elevata, quasi continuativa). Il 68% ha manifestato inoltre difficoltà ad addormentarsi, situazione che si è verificata spesso per il 31% degli italiani. Dati questi confermati dall’aumento delle vendite di ansiolitici, cresciute del +12% nel corso del 2020 (Fonte: Nomisma su dati Aifa). Anche i rapporti sociali sono stati messi a dura prova, spiega Nomisma, dall’isolamento in casa e dalle restrizioni necessarie a contenere la diffusione del contagio.Se da un lato la lontananza ha alimentato una forte voglia di socialità, dall’altro c’è anche chi teme che non sia più possibile tornare ad una vita normale (il 38% degli italiani), chi non riesce a rapportarsi con gli amici con la stessa serenità con cui faceva prima della pandemia (17%) e chi preferisce rifugiarsi in una bolla di solitudine piuttosto che vedere o sentire gli amici (8%).Oggi “l’elevata propensione a vaccinarsi contro il Covid-19 e i buoni risultati della campagna vaccinale – osserva Nomisma – alimentano la speranza di uscire presto dall’emergenza pandemica e di vivere nel tanto atteso ‘new normal’, pur mantenendo una certa cautela nei comportamenti”. Per il 68% degli italiani infatti il Covid è ancora un problema da non sottovalutare. Gli allentamenti alle misure restrittive e la graduale riapertura delle attività “hanno giovato agli italiani, che manifestano un netto miglioramento dell’umore nel 46% dei casi. È con questo mood che gli italiani si apprestano a vivere un’estate che fa meno paura dello scorso anno”, si conclude nella ricerca.