È la fiducia nelle istituzioni e nella scienza la leva principale che induce a vaccinarsi. Secondo i risultati di un’indagine condotta dall’Università di Costanza in Germania e dall’Istituto di Santa Fe negli USA, le persone che hanno perso la fiducia nel governo e nella comunità scientifica tra il primo e il secondo lockdown sono anche molto meno disposte a vaccinarsi. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Pnas, nasce dall’obiettivo di individuare cosa spinge la popolazione tedesca a vaccinarsi, a indagare l’efficacia dell’obbligo rispetto alla volontarietà, e a capire se le politiche attuali sono efficaci per raggiungere un numero di copertura adeguato. L’economista comportamentale e psicologa Katrin Schmelz e il suo collega americano Samuel Bowles hanno analizzato la volontà di vaccinarsi e le potenziali reazioni alla vaccinazione obbligatoria. Nel sondaggio dal titolo “Vivere in circostanze eccezionali” hanno chiesto ai partecipanti: si vaccinerebbe volontariamente? E sarebbe disposto a vaccinarsi se fosse sottoposto ad un obbligo governativo? Ai fini della ricerca, un panel di 2.600 persone è stato intervistato in primavera e poi in autunno del 2020. La disposizione a sottoporsi volontariamente a vaccinazione è rimasta invariata nei due periodi per due terzi del panel considerato. Sotto lockdown, invece, il quadro è cambiato: mentre il 44 percento degli intervistati aveva espresso la volontà di vaccinarsi in caso di obbligo nella prima tornata di sondaggi, nella seconda, la cifra è scesa al 28 percento. Per quanto la pandemia abbia colpito la vita di milioni di persone in tutto il mondo, i vari paesi hanno risposto mettendo in campo politiche molto diverse tra loro. In Germania, non esiste una vaccinazione obbligatoria contro il SARS-CoV-2, mentre in luoghi come l’Italia e la California negli USA, è stata introdotta l’obbligatorietà rispettivamente per operatori sanitari e studenti. In Israele, manifesto delle campagne di vaccinazione, il livello di copertura vaccinale si attesta intorno al 63%. Attraverso varie interviste, i ricercatori hanno suggerito le cause di questa maggiore resistenza alla vaccinazione obbligatoria. “È la fiducia nello Stato che ha l’impatto più grande”, afferma Katrin Schmelz. “Le persone che hanno perso la fiducia nel governo e nella scienza tra il primo e il secondo lockdown sono anche molto meno disposte a vaccinarsi. “Anche se la campagna vaccinale dovesse vacillare in Germania”, dice Samuel Bowles “le istituzioni dovrebbero riflettere sulle conseguenze dell’obbligatorietà. L’obbligo vaccinale – conclude l’autore – potrebbe non solo aumentare l’opposizione alla vaccinazione, ma anche accrescere il conflitto sociale allontanando ulteriormente i cittadini dal governo e dalla comunità scientifica”.