Mediobanca ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno con ricavi e utili in crescita rispettivamente a 1,96 miliardi (+3% anno su anno) e a 604 milioni (+9% anno su anno). A spingere i ricavi del gruppo è il record delle commissioni nette, che balzano del 17% a 571 milioni e che rappresentano circa un terzo dei ricavi grazie al traino di Cib e Wealth Management. In rafforzamento anche la posizione patrimoniale, con il Cet1 che sale al 16,3% (+20 punti base su giugno) includendo un payout al 70% in contanti sull’utile netto. A livello di utile il terzo trimestre ha contribuito per 193 milioni, mentre nel periodo sono stati erogati al pubblico retail 2,2 miliardi di nuovi crediti di cui 600 milioni nei mutui e 1,6 miliardi nel credito al consumo. In generale l’attività di corporate and investment banking si conferma su livelli elevati con le commissioni del Cib che salgono del 43% a 249 milioni e i ricavi ai massimi storici (537 milioni). Il wealth management, invece, ha visto un utile netto in crescita dell’11% a 74 milioni e i ricavi salire del 5% anno su anno. Mediobanca, se la vigilanza europea lo consentirà, distribuirà per questo esercizio un dividendo superiore a quanto indicato in sede di piano. A indicarlo, nella call con le agenzie di stampa sui conti dei 9 mesi, l’ad Alberto Nagel, nella foto. “Se uno guarda al consensus sul nostro utile per il quarto trimestre e lo somma e considera il payout al 70%, si vede che il dividendo sarà più alto del piano nonostante il Covid”, ha sottolineato. Per quanto riguarda l’eccesso di capitale del gruppo Nagel ha indicato che più che una distribuzione straordinaria Mediobanca potrebbe valutare la ripresa del piano di buyback.