L’Assemblea degli azionisti di Crédit Agricole Friuladria, riunitasi a Pordenone, ha approvato il progetto di bilancio 2020 presentato dalla presidente Chiara Mio e dal direttore generale Carlo Piana, nella foto. Nonostante l’emergenza sanitaria, anche nel 2020 Crédit Agricole Friuladria ha continuato a distinguersi per la solidità e per la capacità di creare valore in modo sostenibile. L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 51,3 milioni, uno dei migliori risultati di sempre. Lo stock dei crediti in bonis si attesta a oltre 7 miliardi di euro (+4% a/a), trainato dall’erogazione di 4.500 mutui casa. Per sostenere il tessuto produttivo colpito dalla pandemia, al 31 dicembre 2020, la Banca ha erogato circa 5.400 prestiti con garanzia statale per un totale di 500 milioni di euro, mentre i finanziamenti i cui pagamenti sono stati oggetto di sospensione ammontano a 1,5 miliardi. Le nuove erogazioni hanno registrato una crescita del 52%, sfiorando per la prima volta il miliardo e mezzo di euro, di cui 856 milioni in Veneto e 534 in Fvg. Nel dettaglio, sono stati erogati 858 milioni alle aziende e 532 milioni alle famiglie. In merito agli indicatori della qualità del credito, la Banca si conferma su livelli migliori del mercato: l’incidenza dei crediti deteriorati lordi sugli impieghi è infatti del 4.6%, quella dei crediti deteriorati netti è pari al 2%. In decisa crescita anche gli indicatori di solidità (Cet1 ratio 13,6% e Total Capital ratio 14,4%). La raccolta diretta incrementa dell’11% a 9 miliardi. La raccolta gestita cresce del 3% e si attesta a 6,4 miliardi grazie al ritrovato dinamismo dell’attività commerciale nella seconda parte dell’anno, che ha avuto il suo apice nel mese di dicembre. Sempre al 31 dicembre 2020 sono quasi 22 mila i nuovi clienti acquisiti dalla Banca, e questo risultato è stato ottenuto grazie al notevole miglioramento dell’indice di raccomandazione della clientela, sia per quanto riguarda la Rete sia per quanto riguarda i Canali specialistici.