La Fifth Avenue di Manhattan è sempre stata la via più rinomata e ambita, in particolar modo dai grandi marchi di moda e del lusso. Tuttavia, è arrivato anche per New York e la sua “via della ricchezza” scontare il duro prezzo della pandemia che ha colpito tutto il mondo dal 2020 ed è scattata una feroce guerra tra affittuari, che cercano una via di fuga da contratti vertiginosi e non più sostenibili, soprattutto per la mancanza di turisti perpetuatasi da mesi. Così, mentre calano acquirenti e investitori, aumentano sulle case le vetrine dei negozi i cartelli “for rent”. E mentre alcuni deal, appellandosi al crollo delle vendite sono riusciti a bloccare il pagamento di contratti da miliardi di dollari o a raggiungere compromessi con i proprietari degli immobili, altri sono in piena crisi.
A confermarlo è Bloomberg: “I pochi commercianti che cercano di firmare nuovi contratti di locazione chiedono sconti elevati. Alcune insegne che sono state lì da sempre, come gli store dell’Nba o di Marc Fisher, sono coinvolti in battaglie legali con i loro landlords per l’affitto non pagato“.
Tra le rinomate aziende ad aver chiuso i battenti dei propri negozi sulla Fifth Avenue troviamo la maison italiana Valentino, la cui notizia aveva fatto scalpore nel giugno 2020 proprio in seguito alla battaglia legale intrapresa con Savitt Partners, proprietario dell’edificio.
Anche altre aree di New York sono state protagoniste di una situazione simile, come lo stor di Victoria’s Secret sulla Herald Square, mentre Gap e H&M sono stati denunciati per non aver pagato l’affitto delle loro attività.
Sempre Bloomberg: “Sulla Fifth Avenue potrebbero apparire altre vetrine vuote, con almeno tre contratti di locazione che scadranno presto. L’accordo di Giorgio Armani per la sua boutique (e ristorante) vicino alla 56esima strada scade tra due anni e non è chiaro se il marchio di moda italiano lo rinnoverà, secondo persone a conoscenza della trattativa. Dall’altra parte dell’incrocio, la proroga a breve termine di Abercrombie & Fitch terminerà all’inizio del prossimo anno e i dirigenti affermano di non aver ancora deciso il futuro. Tiffany prevede infine di lasciare il suo temporary store di 6.900 metri quadrati entro la metà del 2022“. I sopracitati brand contattati da Bloomberg hanno preferito astenersi da ogni commento.