(di Tiziano Rapanà) Ho la vaga impressione che molti non tengano in considerazione le nuove creatività che si muovono sul web. Chi vi scrive è più un apocalittico che un integrato. Seppure innamorato della tecnologia, a trent’anni non sono ancora convinto dell’utilità di Facebook, Instagram e affini. Ho un’accesa curiosità per Clubhouse e nulla di più. Leggo sull’eminente Repubblica che Dario Moccia abbia reinventato la formula del talk show su Twitch, la piattaforma streaming nota per i programmi di gaming. Il titolista e l’articolista ignorano l’unico vero programma interessante presente su Twitch, ossia il mitologico Cerbero Podcast ideato e condotto da Mr. Flame, Mr. Marra e Dudubbi. Sono tre baldi giovani, che in uno studiolo, commentano il mondo che li circonda con piglio critico e anticonformista. Mr. Flame è noto per le opinioni forti e la sua maschera inquietante. Dudubbi è un valente musicista, con una bella voce, e a mio avviso potrebbe fare una bella carriera nel mondo della canzone. Mr. Marra, l’intellettuale del gruppo, si distingue per le sue riflessioni complesse e lontane dalla banalità, che governa l’esistente. Questi tre moschettieri della nuova televisione dovrebbero meritare elogi e apologie sui giornali, purtroppo la loro irriverenza viene fraintesa e mortificata con frequenti critiche offensive. Li hanno accusati di tutto. Li hanno definiti maschilisti e addirittura fascisti, proprio loro che dell’acrimonia delle ideologie ne hanno fatto un vanto. Le tre teste del Cerbero hanno pagato cara la loro eterodossia, subendo campagne d’odio ignominiose. Ma il pubblico li sostiene fermamente. E anche i volti noti del mondo dello spettacolo simpatizzano per loro: importanti figure come Giuseppe Cruciani, Morgan e Alessandro Cecchi Paone sono stati felici ospiti del programma. Nonostante il silenzio dei giornali, il fenomeno del Cerbero avanza e si permette il lusso di istituire un premio autocelebrativo, il Boscar, che rappresenta un altro tassello del puzzle che raffigura il successo del trio. Lunga vita al Cerbero e alla sua libertà portatrice di un pensiero spigoloso e non sempre condivisibile.