Il Paese del Medio Oriente si è ritirato dalla Convenzione di Istanbul, che pone al centro la prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. La decisione è stata pubblicata stamane sulla gazzetta ufficiale.
Il trattato venne firmato per la Turchia dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che allora era primo ministro. Successivamente venne ratificato dal Parlamento di Ankara. Ma secondo la piattaforma turca ‘Noi Fermeremo il Femminicidio’, che si batte contro tutti i tipi di violenze contro le donne, non è mai stato applicato.
In Turchia la violenza sulle donne è un problema che dilaga soltanto l’anno scorso si contano circa 300 vittime e a seguito del ritiro dalla convezione, la leader di ‘Noi Fermeremo il Femminicidio’, Fidan Ataselim, ha chiamato alla protesta su Twitter, sottolineando che il governo sta mettendo in pericolo la vita di milioni di donne.
In risposta alle sue accuse è intervenuto il vice presidente turco, Fuat Oktay che invece sostiene che il governo si sia impegnato nel portare la reputazione e la dignità delle donne ma che sia necessario cercare rimedi esterni o imitare gli altri per questo obiettivo fondamentale , per Oktay la soluzione risiede nelle tradizioni del paese.
Il provvedimento del governo turco ha invece sollevato aspre critiche da parte del Chp, il principale partito di opposizione che definisce l’abbandono del trattato come un “lasciapassare” per il femminicidio.