Le risposte protettive delle cellule B alla proteina spike di SARS-CoV-2 rimangono stabili e continuano a evolversi a distanza di mesi dalla prima infezione, ma gli anticorpi non riconoscono in modo efficiente tutte le varianti. E’ quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science Immunology, condotto dai ricercatori dell’Adimab, un’azienda di biotecnologia a Lebanon, nel New Hampshire, e dell’Università del Texas ad Austin, che hanno analizzato oltre mille diversi anticorpi monoclonali di otto pazienti Covid-19.
“Speriamo che questi risultati potranno fornire informazioni per la progettazione di futuri vaccini contro il nuovo coronavirus – afferma Mrunal Sakharkar, ricercatore presso Adimab – volti a limitare l’evoluzione virale e a stimolare una migliore risposta degli anticorpi neutralizzanti alle varianti”. Il team ha valutato le risposte anticorpali delle cellule B specifiche della proteina spike in otto pazienti con Covid-19 in forma lieve ed effettuato un follow-up dei partecipanti a distanza di cinque mesi. “Coerentemente con i risultati ottenuti precedentemente – riporta lo scienziato – abbiamo osservato un calo significativo dei livelli di anticorpi neutralizzanti nel sangue, ma i livelli di cellule B erano rimasti stabili o addirittura cresciuti durante il periodo di tempo considerato”.
Il gruppo di ricerca sostiene, inoltre, che gli anticorpi monoclonali isolati dalle cellule B dei pazienti hanno mostrato segni di attività persistente, il che potrebbe suggerire una continua evoluzione a livello immunitario. “Abbiamo notato però che gran parte della risposta anticorpale neutralizzante mirava solo alle zone degli antigeni condivisi tra SARS-CoV-2 e SARS-CoV – precisa il ricercatore – per cui le cellule B non erano in grado di riconoscere in modo efficiente le varianti emergenti da Brasile e dal Sud Africa”. “Il monitoraggio dei nuovi ceppi circolanti è pertanto fondamentale – conclude Sakharkar – per determinare come le diverse mutazioni influenzeranno l’immunità indotta dalle campagne vaccinali”.