La qualità dell’aria in Toscana nel 2020 resta stabile e dentro le soglie di tolleranza dell’inquinamento fissati dalla legge. A dirlo un’anticipazione del report dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) sull’anno appena concluso. I dati pubblicati dall’Arpat evidenziano il rispetto dei valori inquinanti riguardo a PM10, biossido di azoto e ozono sul territorio regionale. Le criticità emerse sono analoghe agli ultimi anni e mostrano un leggero miglioramento. In generale i dati raccolti dalla rete regionale di monitoraggio si segnalano tollerabili e sotto il livello di guardia. Per quanto riguarda le polveri sottili nel 2020 il valore limite relativo all’indicatore della media annuale di PM10 è stato ampiamente rispettato in tutte le stazioni di rilevazione toscane. La concentrazione media regionale è pari a 20,4 micrometri al metro cubo, in leggera diminuzione rispetto alla media dell’anno precedente, 20,6. Per il terzo anno consecutivo il limite di 35 superamenti della media giornaliera di 50 micrometri al metro cubo è stato rispettato in tutte le stazioni della rete regionale con la sola eccezione della stazione di Capannori nella piana lucchese. Le zone della Toscana dove si è registrata una maggiore incidenza del fenomeno sono l’agglomerato fiorentino, nelle due zone di Prato e Pistoia e dei Valdarni. Il superamento del limite PM10 è stato invece quasi assente nelle zone costiere, collinari e montanare. Sul fronte del biossido di azoto il valore limite relativo alla media annuale di 40 micrometri al metro cubo è stato superato nel 2020 soltanto presso la stazione di traffico di viale Gramsci a Firenze, in tutto il resto della regione la media è risultata inferiore al limite normativo. Nel complesso si segnalano valori di poco minori rispetto al 2019, 17,6 micrometri al metro cubo di biossido di azoto contro le 20,7 dell’anno precedente. Infine i dati dell’Arpat danno il via libera sui dati dell’Ozono: 6 stazioni su 10 hanno rispettato regolarmente il valore massimo per la protezione della popolazione e le rimanenti hanno superato in maniera contenuta le soglie nel corso dell’anno probabilmente a causa delle condizioni meteo estive atipiche.