Venerdì 5 marzo scadrà il Dpcm 14 gennaio 2021, ma lunedì 15 febbraio scadranno quattro punti fissati dal Governo nell’ultimo Dpcm
Si ripete, ancora una volta, il tira e molla tra le Regioni a colori. Con quasi tutta Italia in zona gialla (ma con 11 Regioni ancora a rischio) e la riapertura di bar e ristoranti, inevitabilmente crescono gli assembramenti, e altrettanto inevitabilmente crescerà la curva epidemiologica: tra qualche settimana i contagi torneranno ad aumentare molto probabilmente, ormai lo vediamo da mesi, funziona così.
Difficile pretendere dagli italiani che restino a casa quando fuori quasi tutto riapre. Per questo stanno facendo parecchio discutere le parole pronunciate ancora una volta dagli esperti del Cts.
Lo sfogo di Miozzo sulle riaperture in zona gialla
Il coordinatore Agostino Miozzo ha detto chiaramente che le immagini della gente che affollava le strade italiane già nel weekend, da Milano a Bologna, da Torino a Roma a Napoli, “sono comprensibili ma non accettabili”. Comprensibili perché dopo settimane e mesi di restrizioni c’è un grande desiderio di normalità, ma inaccettabili perché “il virus è tra noi, non siamo fuori dall’emergenza”. Ci sono Paesi intorno a noi che sono in condizioni peggiori, ha rimarcato.
Vero, siamo faticosamente arrivati in zona gialla dopo un periodo durissimo, “a caro prezzo, quello di settimane di restrizioni”, e ora rischia, di nuovo, di andare tutto in fumo. “La speranza di un ritorno alla normalità rischia di farci tornare al periodo post estivo quando a settembre ci siamo ritrovati con una curva schizzata in alto” avverte Miozzo.
Ma ora la situazione è anche più preoccupante di allora: a spaventare gli esperti sono le varianti Covid, “di cui non conosciamo la reale distribuzione sul territorio nazionale ma sappiamo tutto della velocità con cui si diffondono”.
Le scadenze importanti: 15 febbraio e 5 marzo
Ci giocheremo dunque tutto nelle prossime due settimane. Da qui a metà febbraio, proprio in base all’andamento dei nuovi positivi, si decideranno le prossime riaperture. Venerdì 5 marzo scadrà il Dpcm 14 gennaio 2021, e con esso l’impianto del decreto stesso, anche se è praticamente certo che si andrà avanti ancora per mesi con la suddivisione in zone a colori. Fino a settembre/ottobre, forse, come ha avuto modo di anticipare il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti.
Ma la prima e più importante data da monitorare ora è quella di lunedì 15 febbraio, quando scadranno o comunque verranno ripensati quattro punti fissati dal Governo nell’ultimo Dpcm: divieto di spostarsi tra Regioni gialle, chiusura degli impianti da sci, divieto degli sport di contatto e sospensione dei concorsi della Pubblica amministrazione.
Ecco cosa potrebbe dunque cambiare dal 16 febbraio, sempre che la curva epidemiologica fotografi un livello di rischio basso, che consenta allo Stivale di godere di misure meno restrittive.
Spostamenti tra Regioni
Da martedì 16 febbraio, come previsto nel Dpcm 14 gennaio, e salvo nuovi stravolgimenti dettati appunto dall’andamento dei contagi, si potrà tornare a spostarsi tra Regioni gialle. Al momento gli spostamenti verso altre Regioni o Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Ricordiamo che è comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio sono ricomprese nella definizione di abitazione in cui è sempre consentito il rientro anche le seconde case fuori Regione.
Proprio perché si tratta di una possibilità limitata al rientro, è possibile raggiungere le seconde case, anche in un’altra Regione o Provincia autonoma e anche da o verso le zone arancione o rossa, solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi in quella casa anteriormente all’entrata in vigore del decreto-legge 14 gennaio 2021.
Questo titolo deve avere data certa (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, ovvero la data di registrazione di una scrittura privata) anteriore al 14 gennaio 2021. Non rientrano quindi gli affitti non soggetti a registrazione. La casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente quel nucleo.
Impianti da sci
Lunedì 15, e non martedì 16, febbraio è anche fissata anche la riapertura degli impianti da sci. Questa settimana le Regioni dovranno inviare al Cts le linee guida per evitare gli assembramenti, che dovranno essere validate dagli scienziati.
In particolare, si lavora all’organizzazione di ingressi contingentati sia sulle cabinovie che sulle piste attraverso la vendita di un numero chiuso di skypass. Previste anche regole ferree per i rifugi, che devono seguire gli stessi protocolli di bar e ristoranti, e per gli alberghi di montagna, che sono aperti ma possono svolgere l’attività di ristorazione soltanto per i propri clienti che alloggiano all’interno.
Un settore anche questo piegato dalla crisi Covid, complice la concorrenza, che qualcuno ha definito sleale, dei nostri vicini francesi e austriaci. L’assessore alla montagna della Regione Lombardia Massimo Sertori ha stimato per l’industria della neve oltre 10 miliardi di euro di perdite di fatturato e una crisi che mette a rischio il futuro di centinaia di piccole e medie imprese e di oltre 75mila posti di lavoro. Motivo per cui le Regioni intendono chiedere al Governo uno stanziamento di 4-5 miliardi di euro al settore del turismo legato alle stazioni sciistiche da inserire nel prossimo decreto legge Ristori.
Sport
Ancora molto nebulosa la situazione relativa allo sport. Posto che la situazione potrebbe tornare a precipitare da un momento all’altro, resta assolutamente aperto il confronto tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il Cts per la ripresa degli sport di contatto al momento esclusi dalla possibilità di svolgere attività sportiva.
Ad oggi è vietato lo svolgimento degli sport di contatto, definiti nell’apposito decreto del Ministro dello sport, e sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale.
Invece è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti e le attività individuate con il decreto, nonché gli allenamenti per sport di squadra, che potranno svolgersi in forma individuale, all’aperto e nel rispetto del distanziamento. Dopo il 15 febbraio esiste anche una, seppur remota, possibilità che riaprano anche palestre e piscine, ma, visti i precedenti d’autunno, il Governo su questo fronte intende muoversi con estrema cautela, per non ripetere gli stessi errori, visto che le palestre e le piscine sono considerate luoghi tra i più a rischio contagio Covid.
Concorsi della PA
Dal 15 febbraio 2021 si riparte con i concorsi: tornano infatti a essere consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle Pubbliche amministrazioni ma solo in casi molto specifici. Cioè deve essere prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a 30 per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Cts.
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