“Data l’importanza della produzione industriale nell’economia italiana il calo del 12,1% nel gennaio-novembre 2020 induce a ritenere che anche il calo del Pil dell’intero 2020 possa essere a due cifre contrariamente a quanto fin qui stimato dalle principali Osservatori pubblici”. Lo sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, commentando i dati Istat sul calo della produzione industriale.
Si registra infatti un calo rispetto al gennaio-novembre del 2019 del 12,1% con contrazioni particolarmente pesanti nel settore delle industrie tessili e dell’abbigliamento (-28,5%), in quello della fabbricazione dei mezzi di trasporto (-19,3%), in quello della fabbricazione di macchinari e attrezzature (-15,6%), in quello della fabbricazione di coke e di prodotti petroliferi raffinati (-15,5%) e in quello della metallurgia e della fabbricazione di prodotti in metallo (-14,3%).
Al di là dell’entità del calo del Pil nel 2020, sottolinea ancora Promotor, resta il fatto che “l’obiettivo da raggiungere con il recovery plan non può essere soltanto quello di riportare la produzione industriale ai livelli dell’ultima crisi, cioè di quella manifestatasi nel 2020, ma anche ai livelli precedenti la crisi del 2008, livelli rispetto ai quali il calo dell’indice della produzione industriale era in novembre del 24,3%”.