Campari ha chiuso il primo semestre con un utile di gruppo di 73 milioni di euro, in calo del 40,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite invece sono ammontate a 768,7 milioni (-11,3%). L’ebit rettificato è stato di 130,4 milioni, con una flessione del 30,8% che riflette soprattutto l’impatto derivante dall’emergenza coronavirus che si è fatta sentire particolarmente durante il secondo trimestre, commenta il gruppo in una nota. Con riferimento al resto dell’anno, per quanto riguarda la performance organica, gli effetti generati da Covid-19 continueranno a impattare in particolare l’inizio del terzo trimestre. In ogni caso, Campari prevede che l’impatto negativo possa diminuire con la graduale revoca del le misure restrittive nei vari mercati. Il Cda, inoltre, ha convocato un’assemblea straordinaria per il prossimo 18 settembre. “Il primo semestre 2020 può certamente essere considerato come un periodo non ricorrente: lo scenario complessivamente appare ancora incerto nel breve termine, con particolare riguardo all’entità e ai tempi della ripresa economica nel contesto della graduale revoca delle misure restrittive”, ha commentato Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer, che ha aggiunto: “Continuiamo a osservare solidi trend di consumo per i nostri brand nei mercati chiave, sebbene gli ordini siano al momento negativamente influenzati dall’attività di destoccaggio, in particolare nel mercato statunitense. Mentre continueremo a intraprendere tutte le azioni necessarie volte al contenimento degli effetti della pandemia sul business nel breve termine, rimaniamo focalizzati nel perseguimento della nostra strategia di lungo termine. In tal senso, stiamo accelerando i nostri programmi di trasformazione digitale ed e-commerce, rimanendo concentrati sulla nostra strategia di M&A e sfruttando la forza e la resilienza dei nostri brand e della nostra organizzazione per continuare a perseguire una crescita profittevole nel futuro”.