Europa in rialzo, l’euro resta vicino a quota 1,16 dollari. Il rendimento del Btp decennale di nuovo sotto l’1%
Le Borse europee procedono positive con gli occhi puntati verso gli Stati Uniti, dove da un lato si rinnovano le tensioni con Pechino, con la Casa Bianca che ha ordinato la chiusura del consolato cinese di Houston, e dall’altro si registrano passi in avanti al Congresso sul nuovo piano di stimoli per l’economia statunitense. Milano azzera guadagni prima di metà seduta e cede lo 0,22% ma è l’unica a stonare nel Vecchio Continente. Londra avanza dello 0.6%, Francoforte dello 0,53% mentre Parigi avanza dello 0,47%. Deboli i listini sul fronte asiatico, dove Tokyo resterà chiusa fino a lunedì. Tra le valute si stabilizza l’euro, dopo avere sfondato quota 1,16 dollari e avere toccato i massimi da 18 mesi.
La divisa europea viene scambiata in mattinata a 1,1584 dollari mentre il cambio euro/yen si posiziona a 132,14. In discesa lo spread. Il differenziale cala sotto quota 150 punti, rivedendo i livelli pre-pandemia, con il rendimento del titolo decennale che torna sotto l’1% per la prima volta da febbraio.
Dagli Usa si registra invece un aumento a sorpresa delle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, risaliti la scorsa settimana a 1,41 milioni contro i 1,3 milioni di attesi. Sono però i numeri complessivi a fornire una fotografia più nitida dello tsunami che si abbattuto sull’occupazione americana.
Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione (il dato è aggiornato all’11 luglio) ha segna i 16,197 milioni di unità. In 17 settimane, le nuove richieste di sussidi sono state oltre 50 milioni. Per fare un confronto, prima dello scoppio della pandemia, le nuove richieste settimanali erano dell’ordine delle 200 mila unità alla settimana, ai minimi degli ultimi 50 anni.
Tra le materie prime, pochi scossoni sul fronte del petrolio.Il greggio Wti passa di mano a 41,97 dollari al barile, in crescita dello 0,1% rispetto alle quotazioni di ieri sera a New York, mentre il Brent sale dello 0,1% a 44,37 dollari al barile. Si avvicina ai nuovi massimi da 9 anni l’oro: il lingotto guadagna ancora lo 0,1% a 1.872 dollari l’oncia. Dall’inizio dell’anno le quotazioni del metallo sono salite di oltre il 23%.
Flavio Bini, Repubblica.it