Crescono in Italia i consumi di bio anche durante il lockdown (+11%), con una forte accelerazione nel periodo compreso fra il 9 di marzo e Pasqua (+20%, trascinato prevalentemente dal Nord Italia) a conferma di un appeal molto forte sul consumatore. Anche il numero di operatori nei primi cinque mesi del 2020 aumenta, seppure manifestando una sostanziale stabilità su base tendenziale (+0,15%), probabilmente per le difficoltà legate al Covid-19. È quanto emerso ieri nel corso del webinar di B/Open, la nuova rassegna del Bio foods & Natural self-care in programma a Verona il 23 e 24 novembre 2020. “Sembra confermata una continua crescita, seppure più rallentata, un po’ come era avvenuto anche nel 2018″, ha esordito Riccardo Cozzo, presidente di Assocertbio, l’associazione che certifica attraverso i propri soci certificano circa il 95% degli operatori del biologico. “Su un terreno positivo il trend nei primi cinque mesi del 2020 (+117 unità, pari al +0,15%) – meno frizzante con ogni probabilità per l’effetto delle difficoltà nella trasmissione delle notifiche da parte dei Centri di assistenza agricola nella fase di confinamento, anche se la ripresa delle attività a giugno lasciano ipotizzare che nel secondo semestre gli operatori certificati possano aumentare”.