La Regione Sardegna approfitterà della disponibilità di Cassa depositi e prestiti (nella foto, l’a. d. Fabrizio Palermo) di rinegoziare i mutui contratti per liberare risorse di bilancio – circa 25,5 milioni già quest’anno – da destinare anche all’emergenza Covid-19. Il Consiglio regionale stasera ha dato il via libera all’unanimità a un disegno di legge che prevede l’allungamento dei tempi di restituzione e l’abbattimento degli interessi. Il debito residuo complessivo con Cdp è poco sotto i 600 milioni di euro e dovrà essere ammortizzato con scadenze nel 2043 e nel 2049.
La rinegoziazione – secondo quanto riferito dall’assessore al Bilancio, Giuseppe Fasolino – consentirà di liberare quest’anno circa 25,5 milioni di euro e 43,2 milioni nel triennio. “Risorse da impiegare per dare supporto ai settori più in crisi”, ha dichiarato Fasolino all’Aula.
La legge di cinque articoli, inoltre, prevede una norma a favore degli enti locali: potranno mantenere nel proprio bilancio anche risorse trasferite in attuazione di programmi cofinanziati da fondi Ue e statali per i quali ancora non sia stata adottata decisione formale di chiusura da parte della Commissione europea, ma riferite ad assi prioritari per i quali l’Ue non abbia presentato osservazioni. “L’occasione offerta dalla rinegoziazione dei mutui contratti con Cassa depositi e prestiti ci è apparsa da subito un grande opportunità”, ha commentato il presidente della Giunta, Christian Solinas, dopo l’approvazione del disegno di legge in Consiglio regionale.
“Con questo provvedimento”, ha sottolineato l’assessore Fasolino, “abbiamo voluto fornire un contributo ulteriore agli enti locali ampliando la norma del 2019 e e permettendo ai sindaci di utilizzare le economie sia della programmazione 2000-2006 sia di quella 2007-2013, sebbene il programma comunitario non sia ancora formalmente concluso”.