Il prototipo è stato sviluppato dai ricercatori dell’Università della Pennsylvania e consente ai robot di “mangiare” il metallo per produrre energia
Un team di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha sviluppato un dispositivo che integra le funzionalità dell’energy harvesting (letteralmente energia racimolata) a quelle delle più moderne batterie agli ioni di litio. Il risultato è una pila rivoluzionaria con una densità di potenza 13 volte superiore rispetto alle batterie al litio. Gli scienziati sono riusciti così a superare i limiti delle normali batterie, rappresentati dal peso e dalla capacità limitata di accumulo, come anche quelli delle tecnologie di energy harvesting che, consentono sì di convertire l’energia ambientale (calore, vibrazioni, luce) in elettricità, ma lo fanno in maniera estremamente lenta.
L’equipe, che ha visto i risultati del proprio studio pubblicati sulle pagine della rivista American Chemical Society Publications, ha annunciato di esser riuscita a dar vita ad un “racimolatore metallo-aria”. Questo, evidenzia James Pikul, co-autore dello studio, funziona come una batteria, in quanto fornisce energia rompendo e formando ripetutamente una serie di legami chimici. Ma funziona anche come un dispositivo di energy harvesting perché è in grado di estrarre energia dai legami chimici delle superfici metalliche.
Grazie al dispositivo, e ai suoi futuri sviluppi, la tecnologia robotica potrebbe presto evolversi in modi fino ad oggi inimmaginabili. Le macchine dotate di celle energetiche come questa potrebbero infatti diventare autonome, alimentandosi con l’assimilazione di metallo.
“I dispositivi di energy harvesting, come quelli che raccolgono energia solare, termica o vibrazionale, stanno migliorando – spiega Pikul -. Sono spesso utilizzati per alimentare sensori ed elettronica off-grid in alternativa alle batterie. Il problema è che hanno una bassa densità di potenza, il che significa che non possono fornire energia così velocemente come farebbe una batteria. Il nostro prototipo ha una densità di potenza oltre dieci volte superiore ai più efficienti racimolatori, al punto che possiamo competere con le batterie. Usiamo la loro chimica, ma facciamo a meno del loro peso, perché sfruttiamo direttamente l’ambiente”.
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