Il Private Banking italiano ha visto un 2019 in crescita, con un +11% per le masse in gestione e un +4% per la raccolta. A fare il punto sull’andamento dello scorso anno è Aipb, l’associazione di settore: “siamo consapevoli di poter ricoprire un ruolo importante anche per la ripresa del Paese nel post Covid-19 perché oggi più che mai una corretta gestione del risparmio delle famiglie ‘private’ è fondamentale e può rappresentare una leva significativa per il finanziamento dell’economia reale e in particolare per il sostegno e lo sviluppo di tutte le nostre eccellenze imprenditoriali, Pmi in primis”, ha sottolineato il presidente Paolo Langè, ricordando come il comparto gestisca “oltre 880 miliardi di euro, quasi un terzo delle attività finanziarie investibili delle famiglie italiane”. Se in questa prima fase d’emergenza per Aipb “solo lo Stato può intervenire in maniera significativa per assicurare la liquidità necessaria alle Pmi italiane”, in futuro per Langè “il ruolo della consulenza e della nostra industria Private potrà essere quello, già esercitato nel passato, di far prevalere scelte dettate da una attenta analisi razionale e non prevalentemente dettate dall’emotività. Credo che oggi più che mai una corretta gestione del risparmio delle famiglie private sia fondamentale”. Secondo Antonella Massari, segretaria dell’associazione, “il contributo del risparmio privato sarà infatti necessario per finanziare progetti di crescita e ristrutturazione industriali ma anche per finanziare il crescente fabbisogno pubblico” perché “esiste spazio nell’impiego del risparmio delle famiglie per una maggiore quota di titoli di stato italiani, in presenza di sgravi fiscali e destinazione economica, che ne favoriscano il collocamento”.