“Il governo intervenga o rischiamo di scomparire”. A lanciare il grido d’allarme per il settore fieristico è AEFI-Associazione Esposizioni e Fiere Italiane che sollecita interventi urgenti e misure dedicate per i danni subìti a causa del Covid-19. L’associazione che rappresenta 36 quartieri fieristici nazionali che organizzano oltre 1000 eventi l’anno, chiede che le istanze del settore siano inserite nel prossimo decreto del 23 aprile. Nelle scorse settimane AEFI ha sottoposto al Governo e alle istituzioni una serie di richieste: dal rimborso delle spese sostenute e dei mancati ricavi per gli eventi annullati e posticipati, alla proroga delle scadenze fiscali per almeno nove mesi, alla moratoria dei mutui, alla creazione di un fondo strutturale a sostegno del settore. Le manifestazioni fieristiche ogni anno generano affari per 60 miliardi di euro e danno origine al 50% dell’export delle aziende che vi partecipano. “Siamo profondamente delusi per l’atteggiamento di indifferenza dimostrato dal Governo nei confronti del settore fieristico italiano. Ad oggi, infatti, come AEFI-Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, non abbiamo ricevuto alcuna risposta alle istanze avanzate per far fronte all’emergenza Covid-19, che ha già messo in ginocchio e rischia di distruggere il settore fieristico nazionale – commenta il presidente Giovanni Laezza, nella foto – Abbiamo inviato una lettera al Governo e alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome per chiedere di attivare urgentemente i percorsi nazionali e comunitari per ottenere dalla Commissione Europea l’approvazione di un regime di sostegno economico che possa consentire in tempi ridotti la messa a disposizione della liquidità necessaria per salvaguardare le Fiere e consentire poi la ripresa immediata delle iniziative a favore di tutti i settori produttivi. Ad oggi le nostre istanze non sono state inserite in nessuno dei provvedimenti del Governo; da qui la nostra amarezza e l’ulteriore grido d’allarme del settore”. “Se non vengono previsti interventi e misure specifiche, il settore rischia di soccombere”.