“Preso atto della situazione di emergenza che ha portato il Governo a decidere la chiusura di alcune attività non ritenute essenziali, nell’interesse primario della salute di tutti, credo sia giunto il momento di mettere in fila le cose e dire con chiarezza che se vogliamo pensare alla ripartenza del Paese le misure messe in campo dal Governo non sono minimamente sufficienti. Non è difficile capire che i 25 miliardi messi sul tavolo sono una goccia in mezzo al mare in tempesta” . Così Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo. “Se non fosse ancora ben chiaro – sottolinea Orsini – il problema principale delle imprese adesso è la liquidità, senza la quale non possono pagare i fornitori e chissà, a breve, non potranno neanche pagare i loro dipendenti. Si, è proprio così, perché ad anticipare la cassa integrazione per loro sono gli imprenditori, e non lo Stato, al quale facciamo pertanto una domanda precisa: quando avremo i rimborsi dell’anticipo di cassa integrazione? Perché se non ci spostate le tasse, non ci date i rimborsi per la cassa integrazione e la Pubblica amministrazione neanche onora i debiti che ha nei confronti delle imprese è ovvio che il sistema implode”.
“Ma non solo – prosegue Orsini – è indispensabile congelare i rating delle aziende, le scadenze di fidi vanno prolungate perché senza incassi non possono essere assolte a fine mese; vanno rivisti i criteri di ammortamento dei bilanci; serve un fondo di sostegno al reddito per chi è in cassa integrazione. E in tutto ciò i sindacati che fanno? Minacciano lo sciopero. Anche a loro dico basta, veramente basta. E se il loro obiettivo è un’economia statale almeno lo dicano a chiare lettere. Qui siamo tutti sulla stessa barca”.