Flessibile e atossico, può essere impiegato in interventi chirurgici di ricostruzione e stampato in 3D
E’ simile alla gomma, non è tossico e può essere utilizzato come surrogato del tessuto umano. Il materiale creato dai ricercatori della Chalmers University of Technology in Svezia, è nato per rispondere alla crescente richiesta di materiali adattabili all’ambito medico, dato che alcune delle sostanze utilizzate attualmente, come il botox, possono rivelarsi tossiche.
“Introdurre materiali nel corpo umano può provocare infezioni e rischi di vario genere, per questo abbiamo pensato di utilizzare solo componenti che si sono già dimostrati compatibili con le applicazioni mediche”, spiega Anand Kumar Rajasekharan tra i coautori dello studio pubblicato sulla rivista ACS Nano.
“Abbiamo sfruttato un processo chiamato nanostrutturazione, che conferisce al materiale delle proprietà particolari. La nostra intenzione iniziale era quella di realizzare una sostanza compatta, simile alle ossa, ma poi abbiamo ottenuto un composto sorprendentemente flessibile ed elastico, di facile lavorazione. E’ stato entusiasmante scoprire una nuova possibilità”, prosegue il ricercatore, spiegando che una delle prime applicazioni che stanno esplorando riguarda i cateteri urinari.
“Il nostro materiale può essere costituito in modo da impedire la proliferazione dei batteri sulla superficie, in modo naturale e non tossico, il che lo rende idoneo ad usi medici”, aggiunge Martin Andersson, coautore e collega di Rajasekharan. I due scienziati hanno fondato la società Amferia per diffondere la ricerca nel settore.
“Il materiale può essere inserito tramite cannula o intervento chirurgico, o come fluido viscoso, per formare poi le proprie strutture all’interno del corpo. Ma può anche essere utilizzato con una stampante 3D per formazioni specifiche. In questo modo sarebbe possibile ridurre il numero di interventi di ricostruzione”, spiega ancora Rajasekharan, sottolineando inoltre che anche la chirurgia estetica potrebbe beneficiare del loro studio, dato che, non essendo tossico, esso può essere utilizzato come riempimento.
“Guardiamo con entusiasmo alle nuove prospettive che questa scoperta può aprire, la nostra speranza è quella di garantire il raggiungimento di un reale vantaggio sociale”, concludono i ricercatori.
Repubblica.it