La siccità sta provocando danni gravissimi in tutta la Sicilia. Il grano non cresce, per gli ortaggi e nuovi impianti di vigneto si procede con irrigazioni di soccorso che fanno lievitare i costi aziendali. Non si può concimare e anche i pozzi si stanno asciugando lasciando intravedere un futuro davvero tragico. E’ l’allarme di Coldiretti Sicilia sulla crisi di tutti i comparti a causa della mancanza di pioggia che dura da mesi. Il paesaggio delle zone seminate, che in questo periodo dovrebbe essere verde, oggi appare inconsueto a causa dalla mancanza di acqua, con chiazze gialle. Ovunque i terreni secchi, seminati a cereali, rischiano di non far germogliare ed irrobustire le piantine che in caso di pioggia violenta saranno spazzate via. “Il clima pazzo – dice Coldiretti Sicilia – non aiuta certamente la programmazione colturale in campagna. La natura è in tilt e a macchia di leopardo in tutta l’Isola si sono verificate fioriture anticipate dei mandorli e molti alberi da frutto hanno le gemme già da tempo”. La situazione è simile in tutta la Sicilia e le isole, commenta Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti, secondo cui “per potere irrigare si sostengono spese aggiuntive, e questo incide sulla vita aziendale. Siamo di fronte a cambiamenti epocali che devono essere fronteggiati immediatamente con una programmazione adeguata che riguardi tutti le figure preposte. Occorre una verifica continua delle strutture dei Consorzi di Bonifica e una strategia che permetta di dare soluzioni certe e garanzie”. Anche il mese che sta per concludersi può essere archiviato come il febbraio più asciutto degli ultimi cento anni. Era già successo lo scorso gennaio, il più secco nell’ultimo secolo. Un febbraio così, senza piogge, si era registrato solo a metà degli anni Cinquanta. Mai però due mesi invernali consecutivi – e fondamentali in Sicilia per accumulare scorte d’acqua – così a secco. Il dato registrato dall’Osservatorio delle acque della Regione siciliana è ormai più di un campanello di allarme soprattutto nelle province di Palermo, Trapani ed Agrigento. Per due mesi consecutivi, in questa parte di Sicilia, non si è praticamente vista una goccia d’acqua e a risentirne principalmente è l’agricoltura, visto che gli invasi sono ancora in salute per rifornire le abitazioni. “Siamo davanti a un quadro preoccupante, la siccità sta compromettendo le nostre colture in corso come il grano, foraggi e ortaggi. Ma ha anche bloccato il lavoro nelle vigne, dove in questo periodo si dovrebbe lavorare ai nuovi impianti. La terra è però dura, spaccata, non si può piantare nulla in questo momento, un problema che stanno vivendo anche i florovivaisti”, spiega Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale. In provincia di Palermo la siccità ha colpito in maniera diverse le Basse e le Alte Madonie. Nelle prime è fortemente a rischio il raccolto del grano. Chi ha fatto in tempo a piantare, ha visto germogliare le piantine che però stentano a crescere. L’unica acqua che ricevono arriva dalla brina, vista l’escursione termica di questo febbraio che ha registrato un caldo anomalo di giorno alternato a notti fredde. Nelle Alte Madonie, qualche gelata ha compromesso pascoli e colture foraggere. Si fatica a trovare aree di pascolo che non siano spelacchiate e gli allevatori sono costretti a comprare fieno fuori stagione. Da queste parti, a preoccupare, è anche l’assenza di neve, una risorsa importante perché a rilascio ritardato: quando nei mesi primaverili calano le piogge e il sole la scioglie, l’acqua va a rifornire le sorgenti. Gravi conseguenze, sul piano economico, si registrano nei territori tra Cerda e Sciara, per le colture di carciofi e broccoli. I laghetti sono asciutti da settimane, le aziende nei pressi dei corsi d’acqua stanno a fatica portando a compimento le colture. Per tutti gli altri si parla di perdite fino al 70% del raccolto. Tutto secco anche in altre zone interne della provincia, nel corleonese e partinicese. Anche qui terra arida e spaccata come in un deserto. Si salva chi ha accesso alle risorse idriche. La siccità, in provincia di Trapani, sta causando problemi soprattutto al comparto vitivinicolo. I terreni aridi e duri non permettono l’impianto delle nuove vigne. Se la siccità persisterà è probabile che la naturale crescita della pianta subirà conseguenze condizionandone la produzione.