È stato presentato ieri, nella sala giunta di Palazzo di Città, il concept di candidatura di Bari a Capitale italiana della Cultura, in risposta alla quinta edizione del bando pubblicato dal Mibact per il conferimento del titolo per l’anno 2021. Il Comune, infatti, ha presentato la propria manifestazione di interesse alla partecipazione al bando e sta ora redigendo il dossier di candidatura, che intende elaborare in partenariato con tutti i soggetti interessati che possano esprimere una competenza in termini di ideazione, progettazione e attuazione in campo culturale. Per farlo ha lanciato una call aperta a tutti i soggetti del territorio – enti, istituzioni, operatori in forma associata – che esprimano competenze in ambito di progettazione e produzione culturale o che vogliano sostenere la candidatura come sponsor. L’iniziativa del Mibact è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, la creatività, l’innovazione, la crescita, lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo dei territori. “L’appuntamento del 2 marzo, data in cui consegneremo il dossier di candidatura di Bari Capitale italiana della cultura 2021, rappresenta per noi un punto di partenza – ha esordito il sindaco Antonio Decaro (nella foto) – perché questa avventura per la città di Bari ha senso solo se diventa una sfida collettiva, a cui aderiscono fisicamente o progettualmente tutti gli attori, istituzionali, culturale e sociali del territorio, ognuno con la sua idea e competenza, fino ai 41 Comuni dell’area metropolitana che di fatto sono parte di questa candidatura. È importante per noi rimarcare la coralità di questo progetto perché si comprenda fino in fondo che il dossier che costruiremo rappresenterà in ogni caso il manifesto culturale della città di Bari su cui lavoreremo nei prossimi anni. Partendo da questa idea abbiamo deciso di incentrare questo lavoro sul culto nicolaiano, attraverso l’analisi e l’interpretazione del rapporto di identificazione tra San Nicola e Bari che è millenario e profondo, oltre ad essere e completamente trasversale per ceto sociale, credo religioso e quartiere. Ogni anno il Corteo storico aumenta la sua portata e testimonia la grande adesione popolare ad una festa, quella del nostro maggio, che va trasformandosi sempre più in un evento culturale di straordinaria attrattività turistica, così come il 6 dicembre assistiamo all’arrivo di migliaia di pellegrini che scelgono Bari in nome di San Nicola, il simbolo che nei secoli ha reso la nostra città famosa in tutto il mondo. Si passa dall’interesse sempre più forte dei Paesi slavi e dell’area mediterranea, di fede cristiana e ortodossa, tra cui la Russia, la Serbia, la Bulgaria, la Romania, al nuovo scenario dei Paesi protestanti e nordici legati al mito di Santa Claus, come gli Usa e l’Olanda. Abbiamo tra le mani un simbolo religioso ed ecumenico che unisce le culture e le religioni”.