Warren Buffett vende i suoi giornali locali all’editore Lee Enterprises. Così esce dal mondo dell’editoria il finanziere chiamato l’Oracolo di Omaha, proprio colui che aveva creduto nel ruolo dell’informazione e ci aveva investito una decina di anni fa, nonostante copie e raccolta pubblicitaria fossero già in calo. Adesso il patron della holding Berkshire Hathaway rivende le sue 31 testate locali per 140 milioni di dollari (pari a 127,3 milioni di euro), avendole però acquistate per 344 milioni di dollari (312,7 milioni di euro). Passano di mano giornali piccoli ma di riferimento per le rispettive comunità, se non addirittura in alcuni casi le uniche voci pubbliche, come tra gli altri l’Omaha World-Herald in Nebraska e il Buffalo News nello stato di New York. Finiscono nel portafoglio di Lee Enterprises, che già include per esempio il St. Louis Post-Dispatch e il Napa Valley Register. Con questa operazione l’editore, che aveva già preso in gestione da Buffett i suoi giornali, sale ora formalmente a quota 81 pubblicazioni dalle precedenti 50. Nonostante il business editoriale in difficoltà, il mercato ha approvato la cessione e ne ha beneficiato il titolo Lee Enterprises. Le previsioni sono per un raddoppio del suo lettorato.
Comunque, Buffett affiancherà il nuovo editore con un prestito per permettergli di saldare debiti pregressi e risparmiare 5 milioni di dollari (4,6 milioni di euro), che è poi lo stesso importo che Lee pagava come affitto annuale all’Oracolo di Omaha (soprannome nato dal fatto che Buffett non sbagliava mai un investimento). In definitiva, è vero che termina l’era del finanziere prestato all’editoria ma Buffett stesso ha tenuto a sottolineare come «il mio socio e io non eravamo intenzionati a vendere a chiunque. Ma solo a Lee perché gode di un buon posizionamento, al di là delle sfide del settore», per garantire sostenibilità ai giornali.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi