L’Università Statale di Milano propone un nuovo percorso, frutto di una global partnership, che affronta le questioni del cambiamento climatico. Si tratta del master II livello interdisciplinare in Interdisciplinary Approaches to Climate Change (IACC), interamente in inglese. E’ stato istituito in global partnership con università e centri di ricerca internazionali, che hanno ritenuto di puntare sulla città di Milano come sede di una prima iniziativa frutto di un disegno di collaborazione più esteso, nel campo della ricerca e della formazione professionale che sperimenta un modello didattico nel quale i programmi, i docenti e le opportunità di lavoro sono pensati per essere inseriti nel contesto globale. Il Kleinman Center for Energy Policy della University of Pennsylvania, la Seattle University, il Global Network for the Study of Human Rights and the Environment, l’Istituto Affari Internazionali, l’African Procurement Law Unit della Stellenbosch University, South Africa, il Centro Studi Americani, il Sabin Center for Climate Change Law della Columbia University e il Center for Law, Energy and the Environment della University of California, Berkeley, School of Law sono i partner dell’Università di Milano in questo primo Master globale per formare esperti del cambiamento climatico. Il programma è articolato in diverse aree di studio ed approfondimento: dall’etica e geopolitica del cambiamento climatico alle politiche pubbliche, alla disciplina giuridica del cambiamento climatico alle strategic litigation e alla tutela dei diritti; dagli aspetti di macro e microeconomia, alla politica fiscale e monetaria; dagli Sustainable Development goals ai comportamenti del consumatore; dalla urban resilience agli aspetti di gestione territoriale, energetica e di geoingegneria. Per ciascuna area di competenza, l’ateneo ha selezionato figure specializzate tra i massimi esperti mondiali del tema, provenienti dal mondo accademico, professionale e delle istituzioni pubbliche. Un master sul cambiamento climatico oggi si rivela strategico perché molti posti di lavoro nei prossimi anni, richiederanno green skills, quelle competenze cioè che permettono di progettare un futuro attento al consumo delle risorse, agli impatti ambientali, all’inquinamento e alla qualità della vita. In particolare, il cambiamento climatico influenza sempre di più i modelli di business e la forza lavoro. Il master si rivolge a giuristi, scienziati, tecnici, ricercatori, pubblici e privati, che intendano acquisire competenze interdisciplinari declinabili nei loro settori di appartenenza. Ci sarà un percorso selettivo, che permetterà di scegliere 25 candidati per questa prima edizione del master. Il Master si svolgerà da aprile a dicembre 2020 con 500 ore di lezione, concentrate prevalentemente il venerdì pomeriggio e il sabato, mentre alcuni moduli saranno erogati con la modalità e-learning, in modo da consentire la partecipazione agli studenti lavoratori. Ciascuno studente, per conseguire il titolo di studio, sarà supportato dal corpo docente nella stesura di un elaborato finale, di carattere teorico e pratico, che verrà discusso davanti al board internazionale. Sono previsti stages per un ammontare complessivo di 150 ore, in parallelo alle lezioni, che consentiranno agli iscritti di collaborare con realtà, private e pubbliche, di alto profilo. Alcuni dei possibili sbocchi lavorativi possono essere: resilient consultant; sustainability, inclusion, diversity and equality manager; HSE manager; circular economy consultant; food and agricultural policies advisor; corporate governance and sustainability specialist; renewable energy strategist; energy & trading manager; environment and climate change specialist; sustainable urban planner engineer or architect; environmental litigator; researcher. Il termine ultimo per presentare domanda di iscrizione è quello del 10 marzo 2020.