Milioni di piccoli consumatori saranno coinvolti sempre più nella gestione del sistema elettrico, contribuendo attivamente al bilanciamento e all’efficienza della rete nazionale. Protagonisti di questa vera e propria Energy of Things saranno i dispositivi elettrici domestici o industriali, quali sistemi di climatizzazione per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni, impianti fotovoltaici con batterie, ma anche le e-car, interconnessi tra di loro e capaci di regolare l’energia scambiata con la rete attraverso una innovativa piattaforma digitale, fornendo servizi a supporto della rete gestita da Terna e quindi della transizione energetica.
Tutto questo sarà possibile attraverso Equigy, joint venture costituita da Terna (nella foto, l’a. d. Stefano Donnarumma) con altri due gestori di rete europei (il tedesco-olandese TenneT e lo svizzero SwissGrid), in grado di favorire in modo del tutto innovativo e intelligente la partecipazione di più device di diversa taglia distribuiti sul territorio per modulare, a seconda delle esigenze, le richieste di energia sulla rete. A beneficio di flessibilità, sicurezza, sostenibilità ed economicità per il sistema ma anche dei proprietari dei dispositivi in termini di ricavi derivanti dalla fornitura di servizi di rete. Ad esempio, il valore per questo servizio potrebbe essere dello stesso ordine di grandezza del costo di ricarica dell’auto elettrica, rendendo quindi ancor più attraente la mobilità sostenibile.
L’obiettivo di Equigy, dopo una prima fase pilota, è quello di creare un network di utenti ancor più esteso a livello internazionale, realizzando una piattaforma blockchain che – in ottica di scalabilità e standardizzazione dei processi da parte dei maggiori gestori di rete europei – coinvolga, attraverso gli altri stakeholders della filiera quali aggregatori, consumatori e costruttori, tutte le nuove risorse distribuite per abilitarle alla partecipazione al mercato elettrico e fornire servizi. Veicoli elettrici, stabilimenti produttivi, mini-impianti residenziali e industriali, scaldacqua elettrici, sistemi di accumulo abbinati al fotovoltaico grazie a questa piattaforma potranno contribuire alla sicurezza di un sistema elettrico che nei prossimi anni, con la crescita e la diffusione di quantitativi sempre maggiori di fonti rinnovabili, sarà sempre più articolato e complesso.
La tecnologia e il software saranno sviluppati dai gestori di rete che partecipano all’iniziativa, con la garanzia del loro ruolo terzo e neutrale rispetto a logiche di mercato, e il supporto tecnico di tutti gli stakeholders coinvolti. È intenzione di Terna, infatti, coinvolgere nello sviluppo della piattaforma sin dalle fasi iniziali soggetti quali aggregatori, altri gestori di rete e fornitori di tecnologia, allo scopo di trovare soluzioni efficienti e condivise. In ogni caso, il sistema non è esclusivo e sarà facoltà dell’aggregatore decidere se avvalersi o meno dei servizi della piattaforma.
Per i gestori di rete l’insieme di questi dispositivi distribuiti contribuirà ad ampliare significativamente il portafoglio risorse che possono offrire servizi di regolazione. Nel 2030 saranno connesse in rete milioni di queste risorse, come auto elettriche o pompe di calore: insieme potranno fornire una potenza complessiva superiore ai 5 GW in alcuni periodi dell’anno, un dato paragonabile all’intero fabbisogno attuale di riserva necessario al sistema elettrico.
L’iniziativa conferma e rafforza il ruolo centrale di Terna come regista della transizione energetica e abilitatore del nuovo sistema energetico italiano, principale realtà in grado di accompagnare il Paese verso il raggiungimento degli obiettivi nazionali del Pniec e quelli europei di zero emissioni al 2050. Terna, insieme all’ARERA, già dal 2017 ha promosso una serie di progetti pilota per includere le risorse distribuite nel mercato dei servizi necessari a garantire la sicurezza dell’intero sistema elettrico. Tra questi, il progetto pilota UVAM (unità virtuali abilitate miste) che abilita abilitare al mercato dei servizi, negli stessi aggregati, unità di consumo, produzione e accumuli.
Coerentemente con il nuovo Piano Industriale 2021-2025, le nuove tecnologie e la digitalizzazione avranno per Terna una sempre maggiore importanza, assumendo via via un ruolo ancor più centrale, perché ormai questi elementi sono imprescindibili per abilitare la transizione energetica a beneficio di tutto il sistema. In particolare, Terna dedicherà circa 900 milioni di euro, sugli 8,9 miliardi complessivi del Piano, alla digitalizzazione e all’innovazione.