
Ferrari ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi per 2,39 miliardi, in calo del 16% sullo stesso periodo del 2019; il gruppi stima, per l’intero esercizio, un fatturato sopra i 3,4 miliardi, nella parte alta della guidance fornita ad agosto, con un Ebitda pari a circa 1,125 miliardi. Al 30 settembre le vetture consegnate erano pari a 6440 unità e l’Ebitda a 770 milioni, di cui 330 realizzati nel terzo trimestre (+6,4% sullo stesso periodo 2019). L’utile netto nei tre mesi è risultato pari a 171 milioni (+1%). Al 30 settembre Ferrari poteva contare su “un libro ordini record e un basso livello di cancellazioni”. A evidenziarlo le slide di presentazione dei conti del terzo trimestre della scuderia di Maranello che, per l’ad Louis Camilleri, nella foto. è stato “molto forte per volumi ed Ebitda”.
“Siamo fiduciosi di raggiungere a fine anno la parte superiore della guidance 2020”, ha spiegato l’amministratore delegato. Ferrari conta di recuperare entro fine anno la produzione di 500 vetture sulle 2.000 che non ha realizzato a causa dello stop produttivo causato dalle restrizioni per la pandemia da Covid-19. Ferrari punta a raggiungere la cosiddetta ‘carbon neutrality’ e nel 2021 presenterà un piano . Lo annuncia l’ad: il programma riguaderà “l’impronta totale” del gruppo e non le sole emissioni di Co2 che sono “solo una parte dell’equazione”.
“Spero sinceramente che prima della fine del prossimo anno saremo in grado di pubblicare una stima certificata dell’impatto ambientale di Ferrari”, auspica l’ad, “e un piano chiaro per soddisfare le nostre ambizioni di essere in definitiva carbon neutral attraverso azioni dirette e indirette”.