“Dobbiamo proteggere e difendere i più deboli, gli anziani, ciascuno deve fare la propria parte. Ma dobbiamo evitare di mettere le generazioni l’una contro l’altra. I giovani sono considerati negli ultimi mesi l’anello debole della catena, l’età mediana è molto scesa, ma i ragazzi hanno pagato un prezzo enorme, la chiusura delle scuole, delle università. Io sono contrario a ogni criminalizzazione ma a loro più che ad altri dobbiamo chiedere una mano perché sono stati molto esposti durante l’estate e ora dobbiamo assolutamente provare a rialzare la soglia di attenzione”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di DiMartedì su La7. Per il ministro, con il nuovo Dpcm “è la prima volta, dopo molte settimane, che siamo costretti a stringere le maglie anziché allargarle. Questo Dpcm segna un cambio di fase perché per la prima volta dopo molti mesi si fa una misura che è costretta di nuovo a prendere alcuni provvedimenti, molto particolari, che segnalano un atteggiamento diverso che credo tutti quanto dobbiamo avere” per far diminuire la curva dei contagi. E ancora: “Io voglio dire che gli italiani hanno dimostrato di essere straordinari in questi mesi – ha sottolineato – e quando scegliamo la strada di divieti o di forti raccomandazioni, lo facciamo nella piena consapevolezza che la chiave per vincere questa sfida è la sintonia tra le misure che si fanno e il comune sentire delle persone. Questa è stata l’arma in più nei giorni più difficili, e deve essere l’arma in più adesso”. “Noi – ha aggiunto – non abbiamo piegato la curva perché c’era una misura securitaria, perché c’erano le forze dell’ordine che controllavano uno ad uno i cittadini, ma perché le persone hanno capito che c’era una sfida enorme che riguardava la vita e la salute delle persone. Io sono
convinto che anche di fronte a queste nuove misure prevarrà il buon senso e la responsabilità di cui gli italiani hanno dimostrato di sapersi far carico”.