Al via nuove sperimentazioni con le Immunoglobuline (IG) iperimmuni, concentrati altamente purificati di immunoglobuline (quindi dei soli anticorpi) ad elevato titolo anti-SARS-CoV-2. E’ quanto emerso dal Simposio che si è svolto durante il Congresso virtuale della Società Italiana di Medicina Trasfusionale (SIMTI) 2020. La domanda globale di Immunoglobuline è in forte aumento specialmente dopo che la pandemia di Covid-19 ne ha messo a fuoco l’utilità per la salute pubblica. I plasmaderivati erano farmaci noti solo ai relativi pazienti ma sono diventati molto famosi grazie alle sperimentazioni che hanno visto il cosiddetto ‘plasma iperimmune’ (plasma da paziente convalescente, ricco di anticorpi anti-SARS-CoV-2) come terapia per contrastare il virus e alle sperimentazioni che stanno per partire con le Immunoglobuline (IG) iperimmuni, concentrati altamente purificati di immunoglobuline (quindi dei soli anticorpi) ad elevato titolo anti-SARS-CoV-2. E’ quanto emerso dal Simposio che si è svolto durante il Congresso virtuale della Società Italiana di Medicina Trasfusionale (SIMTI) 2020. “Per contrastare la pandemia – ha detto Learco Mottola, Direttore Medico di CSL Behring S.p.A – sono necessarie alleanze e ampie collaborazioni scientifiche affinché ognuno metta in campo le proprie competenze e capacità industriali”. “Con Takeda – ha aggiunto – abbiamo fondato la ‘COVID-19 Plasma Alliance’ per sviluppare un preparato di immunoglobuline iperimmuni contro il virus della COVID-19. A questa iniziativa hanno aderito anche BPL, Biotest, LFB e Octapharma. Successivamente anche ADMA Biologics, BioPharma Plasma, GC Pharma, Sanquin, Liminal Bioscience e National Bioproducts Institute si sono aggiunte. In casi di tale gravità e urgenza è necessario mettere in campo e in comune tutte le risorse per rispondere con mezzi eccezionali ad una situazione eccezionale. E siamo lieti di annunciare che lo studio clinico di fase III con il preparato di IG iperimmuni, frutto di questa collaborazione, è pronto alla partenza: la prossima settimana si aprirà la fase di reclutamento dei pazienti”.”In occasione del COVID-19” ha dichiarato di recente Bill Mezzanotte, MD, Vicepresidente esecutivo, Capo Ricerca e Sviluppo e Chief Medical Officer di CSL Behring “siamo scesi tutti in campo e lottiamo tutti uniti, insieme a molti partner esterni. Che si tratti di prevenzione con i vaccini, o di inibire la progressione dell’infezione con una IG iperimmune, o di utilizzare i nostri anticorpi monoclonali, come CSL312, per bloccarne i gravi effetti, siamo in prima linea con le nostre competenze”. Lo scorso luglio CSL Behring ha iniziato la sperimentazione su 124 pazienti positivi al Covid-19 per valutare un anticorpo monoclonale (CSL312) contro il distress respiratorio indotto da COVID-19. “Si tratta – si legge in una nota – di uno studio di Fase 2, controllato con placebo, che valuterà̀ la sicurezza e l’efficacia di CSL312 – un anticorpo monoclonale che blocca una delle prime fasi dell’infiammazione – nel prevenire la progressione di COVID-19 e nel migliorare l’outcome clinico nei pazienti per fornire ai medici uno strumento efficace nella lotta contro questo virus. Per comprendere l’importanza delle proteine estratte dal plasma basterebbe pensare al fatto che per trattare un paziente affetto da immunodeficienza primitiva (che necessita di IG) per un anno servono 130 donazioni di plasma, per chi soffre di deficit di alfa1-antitripsina ne servono 900 e per assicurare le cure necessarie ad un paziente affetto da angioedema ereditario, che necessita di C1-inibitore, ne servono circa 1.000. Questo nel momento esatto in cui la pandemia ha determinato una diminuzione delle donazioni a causa dell’impossibilità a raggiungere i centri trasfusionali”.