“La presenza confermata della xylella fastidiosa su alcuni ulivi infetti in agro di Monopoli (Bari), anche a ridosso della Statale 16 in zona cuscinetto e al confine con la zona indenne, per cui è già definita e battuta a tappeto un’area buffer attorno alle piante, conferma quanto la malattia stia continuando a ‘camminare’”. È quanto denunciato da Coldiretti Puglia che ha chiesto “un approccio diverso per il contenimento della xylella, rispetto a tempi e modalità per l’estinzione dei focolai attivi, monitoraggi e campionamenti”. Nell’area di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli “sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – ha spiegato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – che potrebbe fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di ‘sito patrimonio dell’Unesco’. È impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto”. “Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l’intero patrimonio olivicolo e paesaggistico”, ha aggiunto Muraglia. “Per la lotta alla malattia il Consiglio regionale ha assunto un orientamento chiaro il 31 maggio 2018, approvando un ordine del giorno all’unanimità che prevede la discussione sul tema xylella attorno al tavolo istituzionale, di cui Coldiretti Puglia chiede da anni invano la convocazione urgente perché il dramma della xylella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti della Regione Puglia”, ha detto il presidente Muraglia.
“Monitoraggi, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione”.