Continuano a diminuire, in Emilia-Romagna, le interruzioni volontarie di gravidanza: nel 2019, come evidenzia il Report messo a punto dall’assessorato regionale alla Sanità, sono state 6.501, il numero più basso di interventi annuali dall’inizio della rilevazione, nel 1980. Il dato, in calo rispetto al 2018 (-5,4%), conferma dunque il trend in riduzione che ha caratterizzato più di un decennio, in particolare dal 2004 – quando le Igv furono quasi 12mila (11.839) – in avanti. Rispetto all’anno precedente diminuiscono sia gli interventi a carico delle residenti con cittadinanza italiana (3.479; 107 casi in meno del 2018), sia quelli a carico delle residenti con cittadinanza straniera (2.283; 225 casi in meno del 2018). In calo anche il numero delle Ivg fatte da donne non residenti in Emilia-Romagna (739 in totale; 41 casi in meno rispetto all’anno precedente). Negli ultimi tredici anni, con il calo degli interventi e, in parte, fino al 2010, con la crescita in parallelo della popolazione femminile in età feconda, il tasso di abortività regionale (Ivg di residenti per 1.000 donne residenti in età 15-49) è passato dal 10,4% nel 2004 al 6,4% nel 2019. Inoltre, anche il tasso di abortività della popolazione straniera, sebbene sempre più elevato di quello della popolazione italiana (13,6 rispetto al 4,8), risulta in netto calo nel corso degli anni analizzati (era 40,4 nel 2003). Centrale viene definito il ruolo svolto in questo campo dai consultori.