Sono circa un centinaio le diverse patologie (di natura degenerativa, traumatica o vascolare) che possono dare problemi cognitivi; di queste la malattia di Alzheimer è la forma più diffusa. Nel 2019 in provincia di Modena sono stati censiti in totale 10.905 casi di demenza, di cui 3.587 sono nuovi casi; la fascia di età prevalente rimane quella degli over 75enni, ma negli ultimi anni sono stati individuati anche circa 300 casi di “demenze ad esordio precoce o giovanili” che interessano persone con meno di 65 anni e che pongono all’attenzione nuovi problemi di cure ed assistenza. Circa la metà dei casi censiti sono seguiti nell’ambito della collaborazione con questi ultimi, di cui il 40% in assistenza domiciliare integrata. I dati sono stati diffusi alla vigilia della giornata internazionale dell’Alzheimer di oggi. La pandemia ha costretto l’Ausl a posticipare al 2021 la Settimana dell’Alzheimer,
ma nel weekend saranno diverse le iniziative organizzate delle Associazioni. “Anche in pieno lockdown non ci siamo mai fermati – spiega Andrea Fabbo, Direttore dell’Unità Operativa complessa Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Azienda USL di Modena – garantendo sempre e comunque le urgenze sia in sede che a domicilio, facendo particolare attenzione alle misure di precauzione per evitare il contagio da Covid-19. Dove non era più possibile il rapporto in presenza, ci siamo attrezzati sfruttando la modalità online attraverso call, videochiamate singole o a gruppi. Ora stiamo lavorando per attivare una modalità mista, a distanza e in presenza ove possibile perché il tema non va sottovalutato”. “Il lockdown ha accentuato i problemi comportamentali dovuti all’isolamento – spiega ancora Fabbo – portando anche ad un aumento del carico di stress sui caregiver. Chi non ha potuto frequentare i centri diurni e le attività psicosociali realizzate in collaborazione con le associazioni di volontariato della provincia quali i centri d’incontro, i Caffè Alzheimer ed i Cogs Club, ha avuto maggiori difficoltà, persone con deficit cognitivi e problemi depressivi hanno visto un peggioramento delle loro condizioni di salute. Tutto ciò non fa che confermare – conclude – come l’aspetto ambientale e sociale sia un fattore importantissimo nella prevenzione e nella gestione delle demenze”.