Il dispiegamento della Banda Ultra Larga in Italia può attivare fino a 180 miliardi di euro aggiuntivi di Pil entro il 2030. E’ quanto emerge dallo studio “Lo sviluppo della Banda Ultra Larga in Italia: Prospettive, assetti organizzativi e linee d’azione”, realizzato da ‘The European House–Ambrosetti’ su incarico di Tim. Il co-investimento per la diffusione della banda Ultra Larga, alla base dell’accordo per la nascita della società per la rete unica in Italia, ha la potenzialità di attivare 12,2 miliardi di euro di Pil incrementali nel periodo 2020-2025 grazie all’accelerazione del dispiegamento della fibra, portando a un risparmio di costi sistemici che raggiungono i 6 miliardi di euro grazie alla non duplicazione degli investimenti infrastrutturali e ulteriori 4,7 miliardi di euro legati alla monetizzazione del benessere dei cittadini che vedrebbero superata l’attuale carenza di connettività.